r l E33 N L'Oriana at Nel 1916 il battaglione di Mussolini fu dislocato in Car- nia, a una quota superiore ai 1000 metri. I bersaglieri vi ri- masero a lottare, a fiano degli alpini, contro gli austriaei, il freddo bla neve. Mussolini, fra un servizio e l'altro, leggeva Mazzini e notava nel suo diario alcune frasi del Genovese che predicevano tutta yopera sua: "Le grandi cose non si compio- no coi protocolli, bensi' indovi- narldo, il proprio seeolo". "Il se- greto della potenza é nella vo- lonta'." DVIUGDU' u quvuvu A%f.fWreiNe-" -- ce impegnato alla prova della trincea, restavano ancora, lag- giu' in Italia, nei ricoveri dell'- imboscamento e del disfattismq interno, tutti gli acidi rancorl dei piccoli avversari politici in.. dispettiti di vederlo grandest- giare in faccia alla morte. Sem- bra yassurdo, ma si giunse a questa infamia: il sindaco so- cialista di un paese del Veneto non esit6 ad incitare un soldato ex-neutralista che era al fronte con Mussolini, ad ammazzarlo per far piaecre al socialismo p an ciafichista e delinquente. L'incitamento allora non fu a- scoltato. Ma si ripeté altre vol- te fino ad oggi, sempre per ope- ra dello stesso partito che ha voluto meritarsi appieno l'ese- crazione dei postpri. l Ma intanto, qua e ld, si nota- vano i primi sintomi della catti- va condotta della guerra italia- na, dovuti alle interferenze po- litiche, alle deb6lezze del Gover- t,, alla miriuta propaganda di isfattismo che si allargava li- beramente all'interno. II 22 N0- vembre il "Popolo d'Italia" pub- blieava dn articolo del suo Di- rettore che, come interventista e come combattente, si rivolge- va a S. E. il Ministro degli In.. terni on. Orlando con questi ammonimenti: "Onorevole Or- lando, e'é la guerra! Una guer- ra che distrugge a centinaia ed a migliaia le giovani vite dei no- stri fratelli; una guerra nella quale l'Italia ha gettate tutte 1e sue risorse. Bisogna Vincere, perché 1a posta é la vita della Nazione e la liberta' dei popoli. Bisogna vineere ad ogni costo, e erei6 é necessaria la discipline [Iii') completa di tutta la Nazio- ne, e perei6 é egualmente crimi- noso attentare alla resistenza morale e lasciare che questo at- tentato si compia. C'é 1a guer- ra, e un Governo in tempi di guerra ha delle responsabilita' gravissime che riehiedono il pu- Il segreto della potenza é nella volonta' Di fronte a questo magnifico soldato, a questo_lottatore tena- vero colpevole, che era o si fin- geva amlco del barone.-- 12 Ottobre 1934 A questo punto un lampo scaturi dagli ocehi di Peter, ma non disse parola. Il Crotta seguit6: -Per il momenta non seppi 'altro, ma tenevo d'ocehio Talpo- na. Stamani, dopo una lunga gita in barea, egli mi ha offerto di farmi visitare la palazzina. Ho accettato, ma gli ho detto Che avrei voluto portare con me un paio di bottiglie di vino vee- chio 0 di liquore onde darmi co- ;'aggio, perché Yidea di trovar- mi nelle stanze dove fu commes- so un triplice assassino mi face- va gelare il sangue nelle vene. Talpone ha sorriso maliziosa- mente. il BOLLETTINO ITALO-CANADESE "--Si eapisee--- ha risposto--- che siete poeta! Tutti voialtri serittori avete eoraggio soltan- to sulla carta: ne conosco uno solo, il quale é un eroe anche a fatti: il professore Spltieco:r-r "Ho téso gli oreechi; egli ha soggiunto: - _ A _ -. "-Non abbiate paura: i Ii. quori non mancano nella palaz- zina. Per questa volta offro io. Un'altra volta m'inviterete voi. "--Aceettato! L. ho detto io. "E ei siamo recati alla palaz- zina. Per non dilungarmi, vi di- r6 che, dopo averla visitata, ci siamo fermati nella sala da pranzo, e Talpone, aprendo un SUA '/IT l BENETO MUSSOLINI DI CAROLINA INVERNIZIO per il soldato che sfugge davan- ti al nemico; non ei deve essere pieta' per chi tenta di pugnala- re alla schiena la Nazione arma- ta". "Vicino al Campidoglio, on. Orlando, c'é la rupe Tar.. part". __ Si pu6 dire che dal giorno in cui Benito Mussolini, ferito, do- vette abbandonare il fronte, 1a sorte volse a male per le armi italiane, con la parentesi tragi- ca del disfattismo e di Caporet- to, finché quella sorte si rialzé appena l'animatore potente e ir.. resistibile ricomparve nella lot- ta con la sua propaganda leoni- gno di ferro del soldato e non l'anguillesca acquiescenza del politicante. . . .l'. lon c'6 pieth Ai primi del 1817, dalla sua trineea del Carso di Doberdé, Mussolini impreca ancora nel diario contro il "Governo dell'- impotenza nazionale", mentre u- na frase nefasta e sinistra sta- va per essere pronunciata per indebolire di piu' la resistenza del povero fante: "ll prossimo inverno non piu' in trinceal". Fronte al nemico! Filippo Corridoni era caduto. Cesare Battisti era da tempo suppliziato. _ 7 "Nel poineriggio del 23 ft-) braio 1917, ha raccontato lo stesso Mussolini, verso.le ore' 13, si eseguivano a quota 144 dei tiri' d'aggiustamento con un lancia bombe da trincea. Erano attorno a me venti uomini, com-s presi aleuni ufficiali. La squa- dra era composta dai soldati piu' arditi della mia compagnia Il tiro si era svolto senza il mi- nimo incidente sino al penulti- mo proiettile. Questo, invece, e ne avevamo spedito due casse, sc0ppi6 nel lamciabombe. Fui investito da una, raffiea di schegge e proiettato pareeehi metri lontano". I bersaglieri ac- corsero, e, dopo una sommaria medicazione, il ferito fu preso in cura in un ospedaletto da campo presso Ronchi. Mussolini reagi' stoicamente allo strazio di deci- ne di piaghe. Quando lo medica- vano, il suo volto si contraeva nello spasimo, ma non usciva un grido dalla boeca serrata fra le potenti mascelle, strumento di una volonté invincibile. Le con- dizioni del suo corpo erano spa- Ventose, la febbre superava i quaranta gradi. E, come se tut, to ci6 non bastasse, il 18 Marzo l'artiglieria austriaca bombard6 l'ospedaletto, malgrado la se- gnalazione della Croce Rossa. Quella fu "la scena pig' terribi- le della mia vita, ha detto Mus- solini, un inferno indescrivibi- le". Gli austriaci violarono l'im- armadio, ha preso una bottiglia di marsala ed una di cognac con! due bieehierini. Bevendo e di- scorrendo, ho saputo che il pro- fessore Schieeo, indignato per l'aeeusa lanciata contro gl'ita- liani e gli arresti eseguiti in oe- casione di quel delitto che gli ha fatto perdere anche l'amiei- Zia del barone, si é rivolto al bareaiuolo e lo ha indotto a ce- dergli una chiave delta palazzi- na per riunire cold aleuni amici intimi allo scope di fare un'irr. ehiesta per riuscire a dimostra- re con prove al barone quali so- no i veri colpevoli. E Talpone, entusiasmato, ha acconsentito. Cosi' ogni settimana, alla notte del sabato, si riuniscono lei den- tro, nelle spaziose cantihe, una ventina di amici del professore Schicco, che é il capo di quelle adunanze. Ho strizzato yoeehio a Talpone, mentre questi V110- tava un bicchiere di marsala, di- cendo: Di Trieste "-Diaminet. Parleranno ben altro che di quel delitto! Contr. SCO il professors Schicco e con- divido le sue idee, sebbene io non faccia parte della soeieta' "Trieste Irredentista". - "Io parlavo a caso, ma Talpo- ne mi guardava a bocca aper- ta. . . . 'u-Come, voi sapete. . . . T--. ha detto. "---So ogm cosa, caro mio, di GIORGIO PINI No. 22. munité dell'ospedale p r o p ri o perché avevano saputo che vi 'r ra ricoverato il poderoso inter- ventista, l'uomo politico dal de- stino splendente che non avreb- be mai disarmato e che al nemi- co conveniva sopprimere prima d'ogni altro. Avvennero scene di panico: aleuni ricoverati ri- masero feriti una seconda volta. Mussolini, inchiodato al suo let- to di dolore contemplava il tra- gico spettacolo e non poté ess0- re trasportato al sicuro, come gli altri. "Tutti i miei compa- gni di ddlore sono partiti" scri- veva. "Nell'ospedale sono rima- sti i medici, il cappellano, gli in- fermieri. Dideriti, soltanto io. 1Silenzio grande nel crepusco- o. . . . " . Il mattino del 7 Marzo il Re aveva visitato nell'ospedale il suo future Primo Ministro. JJn corrispondente di guerra ha co- si descritto l'ineontro: "Il Re ha domandato al capitano Pacca- gnoni quale fosse il letto sul quale era adagiato Mussolini. E' Ii sul secondo letto vicino alla fi- nestra. Avvicinatosi al suo letto, il Re, ed il Sovrano aveva imme- diatamente Scorto il ferito. Av.. vicinatosi al suo letto, Re ha do.. mandato a Benito Mussolini: Come sta, Mussolini? - Non perché ho amici da per tutto, benché non mi oeeupi di politi- ca. E sono certissimo Che lo Schicco ed i suoi amici, invece d'intratterersi della baronessa, si occupano della causa Che ora interessa tutti: l'Italia interver- rii nel conflitto attuale? Gl'ita- liani di Trieste potranno alfine tradurre in atto le loro aspira- zioni?- "--E' vero;- ha balbettato --ma allora perehé mi avete in- terrogato? 7 _ "WTalpone é diventato pallido come un cadavere. "--Per sapere se tu sei capa- ce di conservare un segreto,-- ho detto assumendo un'aria se- vera. - Ed ora sappi che an- eh'io appartengo a quella socie- tg, sebbene ti abbia detto il con- trario. Ho sempre preso parte a tutte le adunanze; ma diffidavo di te, volevo provarti.v-- "Talpone piangeva. "-Vi giuro che ne ho parlato con Voi solo, perché siete mio compatriotta e vi considero co- me un amico. Per pietii, non mi rovinate: non dite nulla al capo né agli altri.-- "Mi sono fatto pregare, ma infine, dopo avergli con abilita' strappata la notizia dell'adunan.. za di sabato notte ed ache la pa- rola d'ordine dei soci, gli ho promesso non solo di tacere, ma l'ho condotto a colazione con me per consolidare la nostra amici- Zia, facendogli giurare a mia volta di non parlare con alcuno di me, Che ho voluto interrogar- lo di mia iniziativa e che ormai sono sicuro che non é un tradi- tore. Siete contento di me, si- gnor comandante? Per Giuseppe Brigidi Fra noi tu Vieni, faseista console Di re faseista; vieni tu, milite Eletto di duce immortale; Tu, degno figlio di madre diva! Fra noi tu Vieni, de l'alma Ausonia In cor recando tutta la fulgida Idea, che or di novo a le genti Dice il verbo possente de YUrbp. E oh, come i nostri cuori sussultano Di santa gioia! Come noi-gli esuli--. Sentiamo che in te la gran Madre E ci vede e ci parla e ci ascolta! L'animo nostro spesso tormentano --Piu' ancor che il corpo----duri travaglii: I cieli s'oscuran, pur troppo, Molto spesso su 'l nostro sentiero. . . . Pure, continua pi amide e splendida In fondo a l'alma la dolce immagine D'ltalia! L'affetto per essa _ Giammai meno é venuto fra noi. E nel suo nome ver' te or distendesi Romanamente il nostro braceio, Mentre giuro facciamo solenne Dlubbidirti con fede ed amore. Tu, che fra noi si puri ed incliti Sensi di patria porti ed irradii; Tu, consol fascista, l'aeeetta Questo giuro di cuori fascisti. Guarda. Per l'etra rifulge nitido II sol di Roma: belli lampeggiano I fasei e le scuri d'attorno: Qui é lo spirto d'Italia e del Duce. _ R. CONSOLE D'ITALIA D0po uno scambio di altre frasi, il Re continu6: "L'altro giorno, sul ', Debeli, il generale M. . .. mi ha parlato molto be- ne di lei. . . .- Ho cercato sem- pre di fare il mio dovere con di- sciplina, come ogni altro solda- to: é molto buono con me il mio general'e. - Bravo Mussolini, 'interruppe il Re, sopporti con rassegnazione l'immobiliU e il dolore. - Grazie, Maestti". troppo bene, Maesta'. Il capita- no Paccagnoni, interrogate dal Sovrano, ha aggiunto particola- ri precisi. La febbre si é mani- festata otto giorni fa, quando sorse una complicazione infetti- va nelle ferite alla gambe: la temperatura superé i 40 gradi. L'inferno passé notti agitati, in preda a delirio. Ora la febbre é diminuita: 38 gradi. Le scheg- ge sono state tutte estratte e le ferite vanno rimarginandosi. Ma Mussolini soffre molto. Figu- rarsi che Ia superficie lineare di tutte le ferite che torturano il corpo di Benito Mussolini rag- giunge complessivamente gli 80 cenfimetri. Le due ferite alle gambe sono cosi' ampie, ehe, di.. varicafe, possono accogliere il pugno di un uomol". --Si! - eselam6 questi.--- E lo sarei piu' ancora, se tutte quelle teste calde gia' pendesse- ro fredde dalla forca. Ma, per la croce di Dio, non tarder6 a vedere avverato il mio deside- rio! Ed ora, eombiniamo.- Lo spione stette un'altra o-. retta a discorrere col coman- dante, e solo quando questi fu partito ed Ermanno sollev6 la portiera della biblioteea; Peter si ricord6 del nipote. --0h, povero ragazzo l...- e- sclam6. ._..._ Scusami, ti avevo di.. menticato. Ma era un affare importante, e sarg una Vittoria, per me. Hai sentito di che si tratta l?-- Ermanno aveva da molto tempo compreso come lo zio de.. siderasse che egli rimanesse al- l'oseuro di tutto quanto riguar- dava il suo ufficio. E si stropicciava le mani dal- la contentezza. Né il giovane gli chiedeva mai nulla, perché con la sua anima mite, disposta all'indulgenza, rifuggiva da tutto ei6 che sape- va di Polizia. Onde rispose dolcemente: -No. . -Meglio eosi'; sono cose che non possono interessarti. Debbo solo dirti che questi triestini ir- redenti mi danno non poco da fare. E pensare che si potrebbe vivere cosi tranquilli! Ma andia- mo a cena. Stasera ho molto ap- petite, e la tua eompagmia varré a distrarmi dalle molte noie che ho avute in questi giorni..- Teresa aveva il suo scope nel.. yaccettare l'invito di Ermanno LIBORIO LATTON I (Continua) Wolf di recarsi a visitare con Kate la sua palazzina. - _ BggigIaItittIgtggmgIIgiIgg-gmiigttiimggigIigaIItimigmtigttmgllIttlIiIgmkh' 30900009909900.0099...90999000999990ooooooooooooooooo Nel pomeriggio del domani, quando il giovane giunse tutto feliee alla nuova abitazione di Teresa, ella stava appunto ve- stendosi per uscire. Mentre Ermanno sonava alla porta dell'appartamento, un'al- tra porta sul pianerottolo si a- pri ed apparve Enrico, vestito di nero, col cappello in capo, con alcuni libri in mane. -oooooootootoototooootootooooooooooo.oooooooo.oooi - -Venga, venga! - disse Ka- te con vivacitir.- La signorina lo aspptta.--- _ 7 - Lo feee passare in 'un salotti- no elegantissimo, dove Teresa entr6 suasi subito a sua volta, andando incontro al visitatore, con le mani stese. Ermanno si'volse al rumore dei sum passi, e i due giovani si squadrarono in, up lampo. _ Il suo sguardo lo segui', men- tre Enrico scendeva frettoloso 1e scale senza piu' curarsi di Iui. Poi, espendosi in quel memento aperto Yuseio dell'appartamento di Teresa, arrossi' e sorrise a Kate, mentre si toglieva il cap- pello entrando. -- Enrico trov6 che yaustriaeo aveva una figura femminile, in- significante; Ermanno fu colpi- to da quella bellissima testa di giovane, fiera, intelligente, e- spressiva, e prové, con un sen- timento di ammirazione, una lie.. ve punta di gelpsia. La giovane non si era ancora messo il cappello. Portava un e- legantissimo vestito da passeg- gio, verde cupo, Che la faceva apparire piu' alta, piu' bionda, e disegnava nettamente le sue forme perfette. Perfetti Electric Co. 402 College St. 'l'oronto CONTRATTORI per impianti elettriei di qualsiasi specie. Ripara- zioni di luce, motori, Ile tensili elettrici, eoc. Prendiamo e riportiamo prontamentd 2521/2 QUEEN ST. WEST at John Mandateci i vostri abiti. Noi ve li faremo riapparire come se fossero nuovx. I vostri abiti, Dressi o Sopra- biti saranno puliti e stirati per Tel. 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Quando mi dissero che eravate partita in una vettura pubbliea, senza dare il vostro indirizzo, credei di divenir folle. Corsi da mio zio, che mi rese la vita e la ragione avvertendomi di cié che era avvenuto, dicen- domi dove abitavate. Ed eccomi qu1. Gli rivolse un inebriante sor- r1so e corse v1a. (seguita al prossimo numero) elettrici per ease, uffici, regali ed abbellimento a la vostra abitazione. APPARATI EL. 3894 12 Ottobre 1934 Inn-um;