. i1 BOLLETTINO ITALO-CANADESE va: "Io, per mio conto, norf eedo". "Fra qualche tempo la psicologia del popolo sara' mutata e tutto, o gran parte del popolo italiano rieonoseera' l i1 valore morale e materiale della Vittoria. Tutto il popolo onorera' "t uoi combattenti e eombattera' quei t?:i'i, Che non volessero garantire avvenire della Nazione". In Set- tembre, a Trieste, esaltava il sogno di un rinnovato impero di Roma! 8 E continu6 il suo combattimento serrate, disperato contro tutte le de- magogie, contro il Governo di Giolit.. ti che si lasciava trascinare all'ab- bandono di Vallona, e in difesa della italianita' della Dalmazia. In, Feb.. braio, a una assemblea del Faseio milanese ribadi' i motivi del suo ot- timismo; disse che se rimaneva in campo anziché ritirarsi a vita priva- ta, era perché molte ragioni impone- vano di aver fede in un prossimo fu- turo. E in un'altra adunata insiste.. Era trascorsa la folle estate del- Poecupazione delle fabbriche e dello sciopero agrario emiliano; le prime squadre fasciste si adunavano arma.. te, l'imminente eccidio di Palazzo d'Aeeursio, a Bologna, stava per sconvolgere la "chiave strategies d'ogni situaaione" politica in Italia. La eertezza di Mussolini si concret6 fatalmente, a poco a poco, in con.. solante realta'. Parlerete, un A chi sorrideva ironicamente, o te- meva di parlarne nell'ambiente osti- 1e, ai giornalisti che fingevano di i- gnorare irmovimento, sua creatura, Mussolini diceva sicuro: "Parlerete, un giorno, del Faseismo!". E, sieeo- me il 1920 si apriva senza che 1e moltitudini avessero rinunciato alla fanatica attesa della rivoluzione ros. sa, egli insisteva: "Navigare necesse. Anche contro corrente. Anche contro il gregge. Anche se il naufrygio at. tende i portatori solitari e Jrgog1io- si della nostra eresia". Per Papplieazione del trattato di Rapallo il governo di Giolitti, messo .mal partito dall'oecupazione dan, 'anziana di Fiume, ricorse alla re- pressione sanguinosa con la nota, tragica disinvoltura delle cinque giornate del Natale 1920. Allora aL. euni avrebbero preteso che Mussolini proclamasse senza altro la rivoluzio- ne all'interno. In altre condizioni il Capo del Fascismo avrebbe eerta- "Io 'co una immensa fiducia nel popolo italiano, nelle sue virtu' di razza e nele sue opere future". "Noi siamo i combattnti del meriggio gri.. gio, ma siamo certi che Paurora lu. mimosa ritornera'." Ebbene, malgrado this, proprio in quel periodo, durante una comme- morazione dei Garibaldini caduti nel., 1e Argonne, Benito Mussolini diehia- rava: 1 Ma vedendo ehe il giovane ri- maneva mute, imbronciato, An.. tonio lo guard6 stupito. 9 Novembre 1934 -Come, non sei contento di avere per tula vicina Teresa? ---Lo sono fin troppo! - mor- mor6 Enrico. -_r. Ma ho i1 pre- sentimento che ei6 non debba finir bene. s-a4 me pare invece il contra... rio, a memo che non commettia- te qualche imprudenza da farvi scoprire. Tanto tu Che Teresa, dovete premiere le vostre pre- cauzioni per trovarvi insieme. --Oh, non é questo che mi fa paura! Teresa ha la missione di sedurmi per strapparmi qual- che eonfessione che possa gio- vare ai nostri nemici. . . .-- Il professore sorrideva. --Penso che ti lasearai sedur- re e non respingerai l'ammalia.. trice, come facesti di Nella. --No, certo; ma il peggio é che altri sedurranno lei.-- Antonio diventé serio. --Spero che non credarai Te- resa capace di bassezze, Enrico armsi. --No, --- rispose con un so- spiro. .- Tuttavia soffro nel sa- Perla in questo momento nella palazzina di Ermanno Wolf. -Se vi é andata, asrrd avuto il suo motive. Ella eseguisce tutte le istru2ioni del suo bene- fattore, ed io ho piena fiducia nel suo carattere di ferro, nella L'Orfana Di "Trieste SUP BffiliTi0 MUSSOLINI rr- l Natale di Roma gidrno, del Fascismo! DI CAROLINA 1NVERNIZIo mente osato, come os6 nel 1922, ma certamente nulla fu piu' saggio del- la rinuncia di allora a un tentative destinato a fallire e che avrebbe com- promesso una Vittoria abbastanza Iontana. Quel periodo di equivoco fu superato da Mussolini con la sua e- nergia risolutiva dei momenti piu' gravi. E'gli assunse la responsabili. ta' della sua condotta dichiarando, a Trieste, che "firmato il trattato, si poteva annullarlo con uno o l'altro di questi due mezzi: o la guerra all'e, sterno, o la rivoluzione all'interno, L'una e l'altra assurde! Non si fa scattare un popolo sulle piazze con- tro un trattato di pace, dopo cinque anni di calvario sanguinoso. Nessu- no é capace di operate tale Prodi- trio!". In realta' le forze nazionali avevano ancora bisogno di rinsaldar- si e di unficarsi prima di tentare i1 grande passo decisive. Mussolini vi- de molto chiaro in quella penosa eiru costanza! Ma gia' si iniziava il Primo anno dello squadrismo. Le giovani cami- cie nere caddero a decine per le vie e per i campi di tutte le provincie d'Italia dimostrando fa travolgente potenza dell'ideale cui sacrificavano la bella giovinezza. Il movimento dilag6, si centuphe6. In Emilia, accanto ai Fasci, sorsero i primi Sindacati Nazionali. Mussoli, lini é in testa a tutti, unico eondot... tiero capace di dominate tanto eser- cite. La méta enorme gli balena gia' nitida nella mente. Nel secondo an- niversario del Fascismo egli poteva gia' affermare: "Il Fascismo é una grande mobilitazione di forze mate- riali e morali. Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: "governare la Nazione". Con quale programma? Col programma neees- sario ad assicurare la grandezza mo- rale e materiale del popolo italiano". Esalt6 la govinezza eroica raccolta fremente attorno ai neri gagliardetti di battaglia e traccié a grandi linee I'opera di preparazione al Governo di domani, quando ancora molti di noi, benché entusiasti e disposti a tutto dare, erano ineapaei di credere in un avvenire eosi' pieno e imminen- te. Egli solo portava 1a grande oer- tezza nel cuore. "Nel1'annuale della fondazione, scrisse, inehiniamoei di- nanzi ai morti e salutiamo in piedi i Vivi che si raccolgono a fiumane at- torno alle nostre bandiere. E' 1a mi.. gliore gioventu' d'Italia, la piu' sana, la pia' ardimentosa. Intanto, dietro 1e armature possenti, tutto il cantie- re fascista é all'opera. Chi porta 1e 'pietre, chi le dispone, chi dirige e traeeia i piani. Avanti, fascisti! Tra poco saremo una cosa sola: Fascismo ~e Italia!". A Bologna, i1 3 Aprile, Mussolini pronunci6 altre parole pro- fetiche, di quelle che, per la potenza fascinatrice e dinamica dell'uomo, si tramutano subito in fatti. Disse che --Ma no, non ne dubito, lo di- rpi anche a Teresa; tuttavia, quando penso che ella prodiga i suoi sorrisi, il suo fascino per quei maledetti austriaci, tremo, non Sp piu' vineermi. . . . sua mobile intelligenza. Tu fa- resti male a dubitare di lei. .--Forse ella soffre piu' di te, eseguendo huella parte odiosa; ma tuttavia non indietreggia, va avanti con fermezza. La vita é lotta, figliuolo mio, é lotta arudele per tutti, e per soste- nerla sino alla fine, non bisogna lasciarsi vincere dalla debolez- za, dalla gelosia. Pensa che Te... resa fa assegnamento su te. -Avete ruione; grate il mio dovere --Teresa sa che sabato notte abbiamo una riunione nella pa- lazzina Witzig? - chiese il pro- fessore. Avevano finite di pranzare e passarono in un salottino da fu- mo, continuando a discorrere. ---Si, glielo dissi ieri sera; ma essa l'aveva gié appreso dal ba- rone, che credo arrivi domani,- rispose Enrico. -Aspettavo appunto un suo avviso; la seduta é molto impor- tante. Tutti miriamo allo stes- so scope, ma non tutti siamo dello stesso parere riguardo ai mezzi; ed é cosi' che manca quella forza che avremmo se di GIORGIO PINI (Continua) voi m'ins e- . Perdonate- No. 26. Per ogni figlio nato Giovanni pian- t6 un albero sul limitare del campo. -II podere é piccolo. Quattro brac.. eia bastano a compire le opere. Il pa- ne che da' la terra é scarso per tutti noi. . . . . . Sette figli: e, ereseiuti che furono, sei presero 1a strada della citta'. Giovanni aveva cercato di dissua- derli a partire: - Verso monte, fin su al ciglione, é nostro. Sassaia, di- te? Dissoderemo! --Stolidi, non c'd che la terra che non tradisca: e di lei siete. Macché! Quelli parevano insaniti: ---C'é luoghi dove basta che tu scavi: e trovi l'oro. ('é Paesi dove anche Paria che si respira é fortuna. Ad- dio, padre. _ Ad uno ad uno se ne andarono c0- si i figli belli e giovani. It padre scoteva il capo ad ogni dipartita e torceva 1e labbra in una smorfia che parea di beffa: ed era dolore. Poi il tempo assopi' la pena. Solo certe volte, al tramonto, quando le folate dell'Austro traevano dal fron- dame degli alberi gemiti a onde, Gio... vanni si volgeva ai sette tronehi-- diritti e digradanti in file come 16' canne di una gigantesca cetra sona- ta da mani d'aria - e sogguardava triste piu' in la del confine. Intanto il ragazzo cresceva rigo-. glioso. Tu gli sei stato fedele e fede- le l'avrai! Gli altri. . .. Chissa'! Niu- na nuova, buona nuova. Ma nel cuo- re di Giovanni e'erano i segni di sei colpi eieehi. --ll noce da' 1e noci, il pozzo da' l'aequa; la spiga da il grano, 0 fi- glio. E' la Iegge della terra. Noi diamo la fatica. Ed anche questa (5 Iegge della terra. Non diceva altro. Ma dalla sua mente i pensieri cadevano come fo- glie vizze. La sassaia é divenuta zolla fertile. . .. Il grano trabocca dal granaio. . .. Sia benedetta la ter... ra.... E loro? Oh, il noce non pu6 germogliare fiori di pesco, né il poz- zo dar vino...... (Sul Iimite del campo i sette albe- ri affondano sempre piu" le radici as- setate nel cuore dei solchi); fossimo tutti d'aeeordo. Ti di, co che non bisogna illudersi se l'Austria adesso ei acearezza, se, larga di protezioni, ha mes- so in liberta' diversi italiani ri... tenuti ingiustamente eareeratil Essa inttanto va fontificandosi dalle parti del Trentino; inoltre é stata fatta la lista di tutti gl'italiani che risiedono a Trie- ste e che, sebbene quivi nati, non hanno la eithadihanza au- striaea; sf va spiando qua e lit per sapere che cosa pensi la po- polazione della neutralita' ita.. liana; si é aumentata la guarni- gione. Io credo Che la cosa non possa finire oosi. L'Italia, col patto d'alleanza con l'Austria- Uhgheria, non ebbe altaro di mi- ra che la conservazione, la dife- sa dei suoi territori e il deside- rio della pace. Ora l'Austria- Ungheria, provocando la guetrra europea, aggredendo 1a Serbia con um 'ultimatun' non prevedu- to, violando gl'interessi italiani e non ascoltando le proposte conciliative dell'Italia, ha rotto da sé stessa il patio d'alleanza. -Avete ragione. -Tuttavia il governo italia- no, .--. prosegui Antonio - nel. l'intento di preservare il paese da un conflitto immane e per a- vere um combenso della neutra- lita' che manterrebbe, ha fatto pervenire all'Austria-Ungheria 'la proposta per la eessione dei (,.ttgi,i,t.e,.r,.i, italani che sono sotto il dominio austriaco, e se questa proposta venisse accettata, sa- rebbe la nostra redenzione sen- za spargimento di sangue. --E' quello Che vorremmo. --Si'. Ma finora alle richie, ste italiane non fu risposto, e 1073 College St. LO. 1300 D. F. (Dick) LOBRAICO Manager . l Donna Direttore Di FUNEBRI CLARA J. FELD La prima e la sola POMPE in Ontario ll Seme Anni passarono. Un giorno la spo- sa del figlio fedele varc6 la soglia della casa di Giovanni. Nacque un bimbo. . .. E l'avo, sol- levatolo dalla cuna, lo rec6 sull'aia e lo inalz6 verso il sole come un'of... ferta. Poi, deposta la creatura, dié il piglio alla vanga e mOSSe verso i sette alberi: accanto all'ultimo pian- t6 un arbusto diritto e sottile. Or accadde che in una sera tempe- stosa, mentre il vecchio se ne stava seduto su un ceppo accanto al foco- lare crepitante -- vi erano accosto il figlio, la nuora e il bimbo - una folgore schiantesse i quattro alberi piu' forti della schiera. Fattosi giorno, il vecchio se me an.. d6 tutto solo a palpare con 1e mani tremanti i fusti rotti, scheggiati, senza piu' scorza, né vene. Fu come se carezzasse 1e carni straziate dei figli. _ La ditta Martelli Construction Co. é stata allegerita di 5 dollari per a- ver passato colla sua truck sul mar- ciapiedi a Forest Hill. --Padre, ritorner6 a dissodare la qassaia. . . . -Padre. . . . Pu6 il noce germogliare di pesco? ll pozzo dar vino? Ribelli erano: ne- miei della terra e di Dio. Morti? Folgorati aneh'essi di not.. te, a tradimento, sotto neri cieli? Non erano morti: ma Vivi come Pe- dere la gramigna e il ciano, in luo- ghi stranieri e diversi, con nel cuore un'oncia di cupidigia e un oncia di 0- dio. Allupati dalla miseria, biechi: piu' sterili dell'infecondo Ioglio. Padre mi manderete denaro che mi basti a tornare ? . . . . Il vecchio non parlava piu', ora- mai. Taciturno seguiva il figlio e la nuora alle opere aiutandoli con 1e mani sempre piu' deboli, sempre piu' lente. Il nipotino gli trottellava die- tro per i campi come un passerotto: cip-cip. . . . cip-cip. . . . Un giorno, al tempo delle messi, dopo aver affastellato gli ultimi co- voni ed infissa sul cumolo una crOce di eanna, il vecchio arrane6 fino a- gli alberi del limite. Era stanco: di una stanchezza antica e serena, si.. mile a quella che fece calare le pal- pebre sugli oeehi dei progenitori del mondo. Guardé i tronchi: ed al piu' giova- ne di essi si appoggi6 con 1e spalle. Il nipotino gli era, come sempre, ae.. costo. -Buon Dio! per dieci semi che getti, due ne disperde il vento: due ne razzola la gaifina, due non ger- mogliano, due inaridiscono, uno ne inghiotte la talpa: ma l'ultimo non mentisce alle tue leggi. E per quel solo seme, nulla muore, 0 Dio. Uno stesso raggio di sole illumina.. va gli occhi stupiti del pargolo e il sonno dell'uomo. Seivol6 dolcemente a pié dell'albe, ro e vi rimase supine. siccome credo che se pure 1'Au- stria facesse delle offerte, non risponderebbero alle nostre a- spiraziomi nazionali, bisogna te. nerci pronti. Forse Si approssi- ma l'ora di saldare i nostri con- ti con questa nazione che, mal- grado gli aeeordi italiani, non ha mai eessato di tiranneggiar- Ci in tutti i modi per quell'av- versione che ebbe sempre verso noi e che noi del resto ricambia- mo con tutta l'anima. -Oh, sil - promppe Enrico eon impeto. - Essi non ei odie- ranno mai come noi li odiamo.- Antonio .somrise. . -Diei bene, ed é per questo che, sotto l'impressiome di una possibile minaecia armata, oc- oorre vegliare per nostra legit- tima difesa. Mentre eosi' rispondeva, il pens1ero del giovane correya a Teresa. t II professre si aee6rse della suia agitazione, e con accento paterno disse: _ -, _ _ . L'angoseia e l'impa z i e n z a l'opprimeyano . _ _ - -E veglieremo! - soggiun- se Enrico. -Capiseo che altri pensieri turbano in questo memento il tuo cervello e non voglio tratte- nerti di piu'. Ferd, se acconsen- ti, ti ace0mpagn0.- Il viso d'Enrico s'inumin6. -Davvero? Verrete con me? -Ma si', figliuolo mio, per- ché desidero di rivedere Teresa. Andiamo, e non una parola di lei o dei nostri affari lungo la via. Sai bene Che a Trieste sia- mo circondati da spie. Dove si trovava a quell'ora? Era gia' tornata_? casa?. Guglielmo Danzi - - 't"iitgammt-lill-MlltlNlm.inlrillll+lliiMl"ll"llllmlMt-is- too-tttttttot-ooo-ooo-o.-. -Lo so purtroppo!-- I due uomini uscirono insie- me, e parlando d'arte, di Jette- ratura, giunsero alla casa dove Enrico abitava, senza accorger- si di essere pedinati. -Via, non esagerare! - dis- se Antonio. - Per ora non e'é nessun motivo di sgomento. O- ra fa buio presto: non sono an- cora le nove.-- Non aveva finito di dire que- ste parole, Che si senti' un"au- tomobile fermarsi alla porta di casa. Prima di aprire la porta, il giovane son6 il campanello del- l'appartamento di Teresa. Nessuno rispose. Eturieo era livido. -Non é ancora tornata! - esclamé. Antonio rimaneva calmo. -Torrnera' stai tranquillo;-- rispose - non agitarti cosi', al- trimenti comprometterai lei e te. Entriamo in casa tua.--- Appena nel sup salotto, quan- d'ebbe chiuso l'uscio ed accesa la lampada, Enrico si lasei6 ca- dere su di Irnfl poltrona. -1Scommetwehe le é succes- so qualche cosa! Ed io rmnango qui s3nza far nulla! Un vivo rossore sali alle guance di Enrico, Che seatt6 in piedi. -E' qui! - esclamé. -Calma, ealma! - disse An.. tonio. --Non muoverti, non far- ti vedere. Pu6 darsi Che Er- mannmo Wolf l'accompagni fine in casa.--- Enrico non rispose: and6 a spiare dal bum della serrratura. "ot-tttooo-oo-ooo-ooo"".." Enrico obbedi macchinalmen- Perfetti Electric Co. 402 College St. Toronto per impianti elettriei di qualsiasi specie. Ripara- zioni di luce, motori, IF tensili elettrici, ecc. Prendiamo e riportiamo prontamente Mandated i vostri abiti. 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Caro Enrico, se io oggi non avessi ac- cettato l'invito di Ermanno Wolf, tu, il maestro, il barone, eravate peduti,-- --Dio vi ha ispirato di venir qui! ---. disse con Voce commosw sa. - Ah, quanto lo ringraziol -Lo ringrazio io pure, - ri- spose Antonio .---- nel ritrovarti sempre piu' risdluta ed energi- ca. Antonio rivolse uno sguardo eloquente al giovane, che abbas- sd il capo confuso e impallidi'. Ma Ifrima che Enriede il pro- fessore potessero ehiedere una spiegazione, Teresa prosegui': (seguita al prossimo numero) elettrici per case, uffici, regali ed abbellimento a la vostra abitazione. APPARATI EL. 3894 9 Novembre 1934 IIIIFIEIVA