Angelo Principe' Italian Canadian Digital Newspaper Collection

Il Bollettino Italo-Canadese, 30 Nov 1934, p. 1

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; ty "~BOLLET TINO 'B0 Le tristi vicende dell'Ospedale Ita-- liano di New York sono li' a testimo-- niare la necessita che qualsiasi costru-- zione seria debba avere il sigillo di garanzia della continuita' dell'opera e della buona amministrazione di es-- sa, attraverso un Ente che, come lo Stato, sia al di sopra e al di fuori d'ogni meschina competizione e ne assicuri un'amministrazione proba e onesta, nell'interesse degli ammini-- etrati . _ Questa -- necessita' si sente tanto piu' forte quando si pensa che la Casa d'Italia non é un ospedale, ove si svolgono soltanto opere ospi-- taliere, ma vi si vive una vita rigo-- Diciamo, non dubita punto, perché ammaestrati dall'esperienza del pas-- sato, bisogna pensare di costruire con quelle caratteristiche che sono proprie di noi italiani, cioé: costrui-- re per i secoli e non per gli anni e i mesi, come si usa qui', ma come era-- no usi fare i romani. Costruire tanto nel senso materiale quanto in quello morale. Noi intendiamo qui riferirci al lato morale. Ottimi _ provvedimenti cotesti; ma l'opera di esaltazione della stirpe e di redenzione economica. del suolo patrio non avra' meno profondi ef.. fetti sulla sanita' e sullo sviluppo della nostra popolazione, se é vero che il problema demografico é un problema di volonta' e di ambiente. La politica demografica del Regi-- me non si é limitata, in questi dodi-- ci anni, alla "frustata" dell'imposta sui celibi, alle agevolazioni concesse alle famiglie numerose, agli aiuti al-- le gestanti, alla diffusione dei "nidi" e delle colonie marine, ai premi di natalita', alla lotta contro il malco-- stume, alle provvidenze igienico--sa-- nitarie. Chi conosce a fondo gli animi de-- gl'italiani a l'estero, specie nei pic-- coli centri -- perquanto nei -- grandi le cose non siano troppo diverse-- non dubita nemmeno un istante che la futura Casa d'Italia debba essere di proprieta' dello Stato italiano e per uso degl'italiani, secondo un cer-- to regolamento che le R. Autorita' Consolari prepareranno nell'interesse di tutti. La bonifica di vasti territori, che da secoli e millennii erano preda del-- la malaria e desolavano ubertose re-- gioni, é sopratutto bonifica umana. Le buone strade, gli acquedotti e le fognature -- ossia i primi ele. menti del vivere sano e civile, finora privilegio di alcune citta' -- le gran-- diose opere pubbliche che vanno tra-- sformando l'Italia di ieri in un fervi-- do cantiere, mentre hanno mantenuto e mantengono durante la crisi quella domanda di lavoro che da' benessere alle famiglie ed agevola i matrimoni e le nascite, dotano il nostro paese di un attrezzamento produttivo e di un'efficienza di lavoro, di -- cui non tarderemo a godere i benefici, che saranno ad un tempo economico, de.-- mografici e politici. La consessione a nuove famiglie coloniche delle terre strappate alla palude e la lotta per l'elevazione del povero e turbolento bracciante, sono avvenimenti di grande importanza demografica, non meno che di consa-- pevole e preveggente interesse eco-- nomico. Essi formeranno un insieme inscin-- dibile, e sara' giudicata una grande ventura quella di aver tratto profit-- to, per conseguirli, da una inevitabi-- le disoccupazione, che da ultimo non si poté sensibilmente attenuare nem-- meno con l'emigrazione, e da un ri-- Perché la Casa d'Italia deve essere proprieta dello Stato Anno VI., No. 48. La Bonifica U mana The ITALIAN PUBLISHING /CO. 12 Elm St. -- Toronto--Canada Esso é di Tutti, ma non é di Nessuno & per Tutti, ma non é per Nessuno. Published by: [L NOSTRO GIORNALE É VOSTRO (Corrispondenza dall'Italia) )gliosa, densa di avvenimenti multi-- formi che, con un'immagine pittori-- ca, diremmo screziata. Proprio in questa screziatezza e nella rigogliosita' della vita é inseri-- to il maggiore pericolo per l'esisten-- za d'un'istituzione come la Casa d'l-- talia. Nella varieta' e nell'intensita' delle forme di attivita' che vi si an-- dranno a svolgere, é la fonte del maggiore pericolo che sorgano dis-- sidi, malintesi -- sanabili, componibili solo quando un'autorita' superiore é arbitra di decidere. Se lo Stato italiano non fosse il proprietario della Casa d'Italia, i sot-- toscrittori quali garanzia -- giuridica avrebbero _ che, magari con l'andar del tempo, essa non possa venir de-- stinata a scopi diversi da quelli per cui loro hanno contribuito e per cui la Casa é stata creata? Nessuna. Ma, quel ch'é piu' grave, non avreb-- bero nemmeno una garanzia morale. Siamo pratici e sinceri, riconosciamo che anche ora, nelle nostre istituzio-- ni locali, spesso vi sono distorsioni di fondi e, quel che piu' conta, distor-- sioni di scopi, di fini per cui listitu-- Questa é la migliore -- garanzia di giustizia per tutti; 'é anche la mi-- gliore sicurezza che non vi saranno arbitrii di nessuno; che non vi saran-- no lotte intestine che frazionano e dividono, mentre la Casa ha lo scopo di unire e di elevare il prestigio de. gli italiani, oltre che soddisfare i lo-- ro bisogni ideali. Sara' aumentato, come in ogni guerra, il nostro debito pubblico di alcuni miliardi; ma, a differenza dei conflitti sanguinosi e divoratori di ricchezze, il risparmio oculatamente impiegato in quei lavori non andra' punto distrutto e finché i cambi e la parita' monetaria avranno resistito-- come ne affida la solidita' della no-- stra bilancia dei pagamenti-- nessun impiego sara' piu' fruttuoso. basso inaudito dei prezzi delle ma-- terie prime. Quei risultati saranno il frutto dell'aver -- considerato la crisi econo-- mica e demografica come una nuova guerra da sostenere, come un insieme di battaglie da vincere in tutti i set-- tori, coi mezzi ordinari e con quelli della cosidetta "finanza straordina-- ria". 4 Per avere un'idea della grandiosi-- ta' dell'opera intrapresa dal Regime, basta soffermarsi su questi dati of. ferti dal debito pubblico. Alla fine dell'esercizio 1922--23 esso ammonta-- va a 95 miliardi e 544 milioni di li-- re, che, divise pei 38.639.000 di abi-- tanti di allora, davano L.2.473 per abitante. Negli esercizi successivi si ebbe una discesa da questa massima punta e si raggiunse un minimo nel 1927--'27 con 82 miliardi e 675 milio. ni, corrispondenti a L2.111 per abi-- tante. Alla fine di luglio di quest'an-- no furono raggiunti i 103 miliardi e 42 milioni di lire, che, divise pei 42.-- 457.000 di abitanti alla stessa data, danno Lire 2.427 per abitante. E' evidente che abbiamo assistito ad una formidabile redistribuzione di ricchezza a beneficio di quei beni di uso pubblico, di cui il nostro paese e. ra poverissimo in confronto ad altri paesi, al punto da risentirne grave pregiudizio economico e morale: si é trattato di vasti piani annuali, ben piu' razionali dei piani sovietici. Ben piu' razionali e infinitamente piu' e. conomici, se si pensa che lo Stalin ri. petutamente si é doluto a piu' ripre-- se della "macchina burocratica can-- (Continua a pagina 2) Entered at Ottawa Post Office as Second Class Mail Matter. ITALO -- CANADESE -- #BULLET IN -- ---- zione é stata creata. E le no-- stre istituzioni non superano nessuna il trentennio. Che cosa sara' fra cin-- quant'anni ? Nessuno potrebbe preve-- derlo; ma tutti potranno prevedere che la Casa d'Italia, fra cinquant'an-- ni, sara' sempre la Casa d'Italia, con le stesse finalita' con cui oggi noi ci accingiamo a costruirla. Quali garenzie di serieta' avrebbe l'iniziativa se essa non partisse dall'. Autorita' di colui che rappresenta l'Italia, il Re, il Governo italiano ? Nessuna. I promotori, come succede spesso -- meglio -- come _ succedeva spesso -- potrebbero stancarsi; po-- trebbero sorgere tra di essi dissensi fatali all'impresa; potrebbero desti-- nare i fondi a scopi diversi e potreb-- bero infine intascare il denaro e tro. vare un pretesto per non farlo trovar piu'. Non é successo una volta sol tanto nella vita delle nostre comuni-- ta' all'estero. E' necessaria e indi-- spensabile quindi un'Autorita' supe-- riore ad ogni sospetto, come la mo.-- glie di Cesare, fin dai primi passi, cioé fin dal punto di partenza per raccogliere il denaro necessario. La Casa, il Governo la fara' ammi-- nistrare dai contributori, ma essi non potranno abbandonarsi a lT'arbi-- trio d'interessi privati, di camarille piu' o meno larghe, ma al migliore buon senso di coloro che si sono sa-- crificati per erigerla e dal sacrificio traggono maggior amore per essa. Il Governo non potra' mai metterse-- la sulle spalle e portarcela via, quin-- di il suo diritto di proprieta' é sem. plicemente esercitato nel nostro stes-- so e piu' vero interesse collettivo, co. me massa che reca nella vita presen-- te i segni incancellabili del passato e che deve pensare alla futura esisten-- za terrena nostra e di coloro che ver-- ranno. Non potra' nemmeno desti-- narla ad altri scopi, poiché non sa-- rebbe serio uno, Stato che agisse co-- si' con i suoi cittadini all'estero. E in materia di serieta' lo Stato Italia-- no insegna, può far Scuola a tutti. Nessun dubbio quindi sul fatto che lo Stato offra la massima garanzia giuridica e morale per la serieta' del. l'iniziativa e per la continuita' e se-- rieta' della vita della Casa d'Italia. I piu' poveri di spirito hanno det-- to: "Ma noi dobbiamo dare il denaro, e la Casa deve essere dello Stato I-- taliano, invece di esser nostra". La Casa é di tutti gl'italiani, ma nessu.-- no deve avere il diritto di andare a prendere un mattone e portarselo via, perché ha contribuito un dollaro. Se non fosse cosi', se cioé domani, per ipotesi, si erigesse una Casa d'l-- talia sulle basi d'una Societa' Anoni-- ma (una Compagnia) o su quelle del. l'Ente Morale, noi correremmo sem-- pre il rischio ch'essa finisca in mano a dei capriccios e anche peggio, in mano di camorristi,dei quali oggi l'A-- merica pullula. E ancora, se si usas-- se il cosi' detto sistema d'affari, cioé quello delle azioni (shares), sia esso cooperativo o non, chi ci dice che non si possano infiltrare nella Casa d'l-- talia dei malevoli, che domani fini-- rebbero per distruggerla, almeno mo-- ralmente? E se non si adottasse il si. stema cooperativo, ma quello di chi piu' da' piu' comanda, non saremmo alla mercé di qualche forte signore ? A questo riguardo ci sembra op-- portuno ricordare quanto gia' ebbe a dire il sig. Vincenzo Franceschini, che ormai e da tutti ritenuto tra i piu' forti contributori per la nostra Casa d'Italia; "Il merito e i diritti dei con-- tributori é uguale, quando hanno fat-- Se domani la comunita' -- italiana non fosse piu' in grado di attendere ad una degna manutcînzione della Ca-- sa d'Italia, con l'interessamento che oggi il Governo prende a gl'itailani all'estero, noi dovremmo legittima-- mente sperare ch'esso penserebbe a noi. Per quanto questa ipotesi sia dannata e la nostra dignita' c'im. ponga di non pensarvi troppo, o trop-- po adagiarvisi. to il loro dovere nel limite delle loro possibilita'." Questo significa -- avere un cuore nobile, che taglia corto a tutte le velleita' di chiunque ne vo lesse avere. Infine, altre due forti ragioni sono li a provare la ineluttabilita' che la Casa d'Italia sia di proprieta' del Go-- verno: la prima é la garanzia della manutenzione; la seconda é il proble-- ma delle tasse. I membri di questo comitato gire-- ranno per la comunita a gruppi. Essi hanno l'incarico di sollecitare le sot-- toscrizioni e fornire a tutti le spie-- gazioni che il R. Console ha loro pas-- sato. Com'é composto il Comitato Il criterio di formazione del Comi-- tato é stato quello di -- includervi coloro che hanno già sottoscritto e quindi in veste adatta per chiedere a gli altri di fare altrettanto. Esso non é chiuso; infatti si parla di primo nucleo. Invitato dal R. V. Console, s'é rac-- colto martedi sera a S. Agnese, un gruppo d'Italiani, per formare il pri-- mo nucleo d'un Comitato di Propa-- ganda per diffondere tra i connazio-- nali di Toronto l'idea della Casa d'I-- talia. Tale nucleo nella prossima riunio-- ne diventera' assai piu' numeroso, perché per essere invitato a farne parte--basta dar prova dellentusia-- smo che é necessario, basta mostrare d'essere disposti a fare in pieno il proprio dovere d'italiano. Questo comitato riafferma la pie-- na volonta' di condurre a fondo il problema della Casa d'Italia, senza soste e senza tentennamenti, cioé con lo stile squisitamente fascista dell'i-- taliano moderno. Non poteva essere altrimenti dopo la pubblicazione del-- la prima lista di sottoscrizione, il cui totale mette la Casa d'Italia tra le realizzazioni della nostra vita e del-- le nostre aspirazioni coloniali. Fer-- marsi avrebbe costituito un torto verso la massa della colonia che non é stata interpellata, e poca confiden-- za in se stessi. "Mutatis mutandis'" il Console ha fatto come Cristo: ha catechizzato i suoi Apostoli, poi li ha sparsi per il mondo a predicare la "buona novel-- la". I signori del comitato, compresi della loro bella missione, sono arma-- ti di buona pazienza e sono pronti anche a sopportare le poco gentili accoglienze che qualche voltà si po-- trebbero ricevere in simili circostan-- ze, proprio come capito a gli Aposto-- li. C'era una volta un certo signore che si chiamava Insull, il quale aveva trovato un congegno meraviglioso per far denaro. Si trattava d'un congegno cosi' stupendo che tutti gli uomini alora conosciuti ne erano ri-- masti stupefatti. Si sa, un uomo co-- si' grande e cosi' ingegnoso, non bi-- sogna credere fosse soltanto un ge-- nio; era si' un genio, ma uno di quei genii che sanno interpetrare, sinte.. tizzare un'epoca, tutta un'éta'; era insomma il prodotto dell'epoca e--del-- l'ambiente, e ne era quindi l'espres-- sione piu' completa, piu' perfetta. ' Il meccanismo di Insull per fare denari era semplicissimo: lui presen-- tava al pubblico uno specchietto e quelle allodole che formano il pubbli-- co correvano a specchiarvisi. Soddi-- sfatt&® di tanto splendore aprivano la borsa e la vuotavano in quella di Insull, ottenendone in cambio dei pezzi di carta. Va anche rilevata la presenza nel comitato d'un bel gruppo di gentili signore, alle quali si può rivolgere il leopardiano: "Donne, da voi non po-- co la patria aspetta." La discussione Nella riunione vi sono stati varii Infine, il Governo Italiano é nella migliore -- condizione per cercare di ottenere dalle autorita' canadesi, fa-- cilitazioni in materia d'imposte e di tasse. Altro argomento delicato che lasciamo all'intelligenza del lettore Integrarlo delle logiche osservazioni che vi si possono giustamente fare. il Bollettino La Morale della Favola: ALLODOLE Un meccanismo -- piu' semplice di cosi' per far denari, non si pué cer-- Venerdi, 30 Novembre 1934 Comitato Propaganda ; / per la Casa d'ltali% E Nell'ordine delle necessità della vita, dopo il mangiare viene il ripararsi; la Casa d'Italia é il tetto che ripara tutti gl'italiani.. Una volta raccolti li', allora possiamo permetterci il lus-- so d'avere delle idee e delle opinioni, magari anche sballate. Ma prima é necessario essere unanimi; la nostra unica idea deve essere la Casa d'Ita-- lia, come per il povero il pane é l'u-- nico companatico del suo desco. A-- vere altre idee, per il momento, con la crisi che corre, é un lusso che non ci possiamo permettere. suggerimenti, dei quali il' Console terrà il dovuto conto. Egli ha credu-- to opportuno informare i presenti sull'andamento del suo lavoro e di dare tutte le informazioni che gli ve-- nivano richieste. Però la Casa d'Italia si farà lostes-- so. Ben approviamo la dichiarazione del Cav. Tiberi, che ha detto ai mem-- bri del Comitato: "La Casa d'Italia sara per coloro che contribuiscono a farla. Coloro che esitano, oppure si dimenticano di _ sottoscrivere oggi, non si lamentino domani se non po-- tranno godere i vantaggi che la "Ca-- sa d'Italia" dara' ai suoi fondatori La Casa d'Italia é per tutti gl'ita-- liani e tutti hanno l'obbligo morale di contribuire ad erigerla; tutti anno diritto a usufruirne, purché non si trami in essa contro la patria comu-- Ancora alcuni non hanno perfetta. mente compreso lo spirito dell'opera che é stata iniziata. Fra qussti, ve ne sono di quelli che non hanno capito perché non vo-- gliono capire, o perché non hanno la fede necessaria nella riuscita. Infine, di fronte alla compagnia di quelli che potendolo non avranno contribuito -- diciamo al Console -- noi preferiamo i poveri che non a-- vranno potuto dar nulla e ci sentire-- mo ben piu' altamente onorati in lo-- ro presenza. Come nelle favole delle nonne, un bel giorno il meccanismo si guasta; si logora per il troppo uso. Insull non lo sa riparare e fugge con por-- zione del suo tesoro temendo l'ira del le allodole. Queste, abituate a spec-- chiarsi nello specchietto di _ Insull, s'irritano per il suo abbandono. Te-- mono ch'egli porti il secreto dello specchietto prezioso a qualche altro popolo assai inferiore a quello delle allodole. Lo rincorrono da per tutto, per cielo, per terra e per mare. Lo inseguono in ogni paese; lo fanno cacciare da uccelli piu' feroci delle allodole in tutto il regno animale. Gli gridano addosso: "Insull tradito. re", come i sacerdoti egizii a Rada.-- mes. Fra le dichiarazioni fatte dal Con-- sole, merita di rilevare quella fatta ai presidenti delle Societa' Italiane, intervenuti alla riunione. tamente inventare. E' sempre lo stesso il mondo: le idee piu' semplice sono le piu' difficili a capirsi. Ma Insull che é indiscussamente un ge-- nio, prototipo della sua razza, intui-- sce subito anche le idee semplici. Sa fare astrazioni meravigliose, sintesi sottilissime. Butta a mare, per alleg-- gerire la nave del suo cervello tutto ciò che é particolare, e a gonfie vele s'imbarca sull'aureo mare dei bilioni di dollari, cullandosi felice nelle pla-- cide onde di tanta fortuna. Insull si spaventa, viene preso da terrore, fugge da paese in paese, di-- sperato. Nel suo cuore pensa: "Que-- ste stupide allodole, sarebbero capaci di torcermi un capello." Insull é "Vi ho invitati ad inÎtervenìre, non come Presidenti di Societa', ma sem-- plicemente come italiani. Colgo pe-- rò l'occasione per dirvi che io vi ho invitato ad aprire le sottoscrizioni fra i soci dei vostri Sodalizi, i quali inoltre debbono farmi sapere se il Le Società -- Italiane Telefono: WA. 7306 A. PERILLI, Edit. T. MARI, Dir. Noi edifichiamo! I nostri monu-- menti piu' belli sono: La Scuola Italiana di Toronto -- Il Comitato Economico Italo--Canadese Se voi m'inviterete ad assistere ad una delle vostre assemblee, per spie-- gare l'utilitaà' della Casa d'Italia, io verro volentieri fra di voi, come sono gia' stato in altre associazioni della Colonia. -- di Sodalizio stesso appoggia l'iniziativa della Casa d'Italia, e se é disposto a dare il suo contributo e la sua ade-- sione. Ma la "Casa d'Italia" é un'istitu. zione che é fatta per tutti gl'Italiani, come singoli,ed il fatto che essi siano iscritti in questa oppure in quell'al. tra societa' non ha e non avra' nes. suna importanza e non -- produrra' nessuna differenza di trattamento. e e e Il primo nucleo del Comitato di Pro-- paganda per diffondere fra. gli Ita-- liani di Toronto l'idea della "Casa d'Italia", e per raccogliere nuove a-- desioni é composto dei seguenti: Signor S. Badali, Signor R. Bacci _ Signor G. Badali d Signora N. Bernardi, Signora C. Boley, Signor G. Boaretti, Signor A. Breglia, Signor R. Ciarfella, Signor G. Comella, Signor G. De Carli, Signora F. Frediani, Signor F. Frediani, Signora C. Galasso, Signor A. Gatto, k Dott. R. Invidiata, y Signor P. Lima, Signor A. Miclet, Signor M. J. Magi, Signor T. Mari, Signor M. Missori, Signor F. Napolitano, Signor E. Orlando, Signora E. Orlando, Signora R. Palange, Signor G. Parisi, Rev. Padre R. Patrick, Signor A. Perilli, Signorina E. Savoia, Signor G. Savoia, Dott. D. Sansone, Signora A. Scotch, @ Signor R. Scandiffio, * Signor G. Sabino, Signor G. Tedesco, Signor A. Teolis, Signor G. Tomasicchio, Signor F. Turano, Signor S. Turano, ) Signor A. Valoppi, ' -- Signora V. Vistorino, Signor T. Zambri. Resta tuttavia inteso che io non ritengo essenziale un'adesione in massa delle Societa' Italiane alla Ca-- sa d'Italia. Ma saranno accolte con piacere se vorranno essere ospitate, e questo sarebbe senza dubbio un bello spettacolo di solidarieta' e di concordia. preoccupato perché ha pochi capelli in testa. -- Insull compare davanti ad uno dei 1suoi capricciosi re, che gli dice: "Sen-- ti Insull, io non ti torcerò quel capel. lo che hai in testa, a patto che tu cerchi di riparare lo specchietto per le mie allodole". Insull, felice di po. tersela svignare cosi a "cheap", pro. mette, ed é subito messo in liberta'. Il popolo delle allodole plaude al regale gesto di magnanimita' di que-- sto suo re ed é felice di sapere che & tanto genio non é stato torto nemme-- no il capello unico che ha in testa. Morale. Adesso i professori di meccanica razionale stanno aiutando, per ordine del re, Insull, per cercar di riparare il suo meccanismo che é servito a "pompare" parecchi bilioni. Notizie spicciole dal giornale che reca la tragica storia del povero In. sull: Un Giudice del paese delle "al. lodole", ha giustamente condannato un uomo che rub6 $20, perché aveva fame, a 5 anni di carcere. Un bel giorno, non navigando piu' l'aureo mare della felicita', ma le propaggini -- dell"amarissimo" Insull é acciuffato. La disperata lotta che per mesi ha tenuto sospeso l'animo di tutte le allodole del suo paese, é finita. Paghera' Insull il fio del suo tra. dimento ? Lo seppelliranno vivo co-- me Radames? Trovera' un'Aida che si fara' seppellire viva anch'essa per amore di Insull? Questo é un po' problematico, giacché Insull é vec. chietto anzi che no. TORONTO, Canada.

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