Angelo Principe' Italian Canadian Digital Newspaper Collection

Il Bollettino Italo-Canadese, 25 Sep 1936, p. 5

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"Bisogna essere forti, bisogna es- sere sempre piu' forti, bisogna esse- re talmente forti, da pdter fronteg- giare tutte le eventualita' e guardare negli occhi fermamente qualsiasi de- stino". Questo yimperativo del Du- ce, questo il dovere. Chi non avverte 1a profonga saggezza di queste paro- le davanti a "talune situazioni poli- tiche che sono in un ambiguo svilup- po", per adoperare l'effieaee espres- sione del Capo? Senonehé sbaglie- rebbe profondamente chi immaginas- se i moniti di _Mussolini suggeriti dalle circostanze del momento, per- ché essi rispondono ad una visione generale della vita e, come tali, as- sumono un valore Permanente. Bisogna essere forti, sempre pia' forti, se vogliamo difendere 1a nostra esistenza, 1e nostre possibilita' di sviluppo e, in pari tempo, la pace del mondo. Chi, dimentica questi doveri elementari per abbandonarsi alle chi- mere od alle inclinazioni dell'edoni- smo, dell'intellettualismo 0 del pia- cere, si espone a pericoli che a lun- go andaré diventano inevitabili per le loro conseguenze fatali. Il sofisma che nelle lotte di doma- ni prevarranno i popoli meglio orgo- nizzati e che, pertanto, 1a perfezione tecnica potra' compensare le defieen... ze numeriche, non regge. In una lot- ta fra due popoli - si dice - é l'in- telligenza, lt tenacia, quella che deci- de. Le guerre future, a base di ri- trovati e di perfezionamenti seienti- fici, traJegrteranno scarsa importan- za al numero. Un'invenzione, potra' pualizzare qualsiasi superiorita' nu- merica. Un uomo comune, bene ar- mato, mon pu6 affrontare con tran- quillita' un gigante? Questi ragio- Essi costituiscono, fra l'altro un decigivo richiamo alla realta', un provvidenziale rimedio contro le fal- se teorie che tentano di giustifieart la voluta denatalita' con ogni sorta di sofismo. Non basta conquistare un Impero. Bisogna saperlo anche difendere e mantenere. E' per questo, g per fis- sare in modo ineaneelldbile nella co- scienzn degli italiani questa verita', che egli ha pronunziato i memorabi- li discorsi durante i giorni delle grandi manovre. §Angelo's Hotel 30990000900960.9090 .Ht.o0.HHoH..0.......H.0...o._4 ""iooo-otooottooootooooooootooooooettoooo-oi 144 CHESTNUT ST. BoLLWNTNo ITALO-GANADBEI IN TU TTO ll, CANADA SI PARLA L'Imperativo ' (Corrispondenza dall'Italia) . 9845 dell'- 'vi assicura, in ogni case, i1 privile- Irio della genialita' nelle sue applies): zioni? A parita' di tecnica non sara' il numero il fattore decisive? Si obietta che, nella guerra futu- rd, la tecnica sara' tale, che gli eser- eiti saranno minuseoli paragonati a quelli della conflagrazione mondiale. Si va pia' in la' e si sostiene che u- na popolazione troppo numerosa po- trebbe risolversi in un danno piu' che in un vantaggio, in case di guef- ra di lunga durata, per le diffieolta' dell'alimentazione. E' vero? Questi calcoli sono troppo ipoteti- ei perché possano costituire un eri- terio per l'organizzazione di un p0- polo. Nella vita e nella storia nessu- no pu6 fare affidamento su l'impre- visto e nessuna ipotesi dispensa dal dovere. Queste ipotesi p0ss0n0 ten- dere un effimero inganno a coloro che si sottraggono ai comandi della morale, nella illusione di addormen- tare la coscienza mediante una ca- sistica, che trova in se stessa la sua condanna; ma non potranno mai per- suadere coloro che hanno una visione integrals della vita. Una popo1azione numerosa aumen- ta la potenza Vitale di un popolo e ne acuisce la coscienza; Ia quantita' si risolve in qualiba' e fortifica quel- lo spirito nazionale, quel senso inde- finibile e misterioso della razza e dei suoi destini, Che é, ad un tempo, indi.. viduale e collettivo. Chi non aun1en- ta decade, chi non va avanti retrace- de, chi non sale diseende:. l'immobili- ta' é impossibile, perché é impossi- bile comunicare agli altri 1a propria paralisi. Non basta vineere una guer- ra, ottenere un primato: bisogna sa- perlo conservare. Non esiste tecnica, che possa s-ostituire le forze della vi- ta. namenti somigliano troppo ai discor- si degli utopisti, che hanno 1a prete- sa di risolvere a tavolino tutte 1e questioni, prevedendo tutti i casi e tutte 1e ipotesi, perehé siano merite- voli di considerazione. La vita non si lascia ingannare da nessuna astu- zia. Il demonic non é ancora salito sul trono di Dio. Chi vi dice che 1a tecnica non proceda, presso tutti i popoli, con un ritmo uniforme? Chi Un popolo Che si sente morire pu6 TORONTO D'altra parte, la esperienza dimo.. stra che questi imponderabili, che sono i motori decisivi della storia, sono potenziati al massimo grado dalla natalita' esuberante. Sa questo punto, non si deve né discutere né transigere. Per gli Italiani deve es- sere un atto di fede che il solo mode per risolvere il problema della po- tenza, é quello di affrontarlo senza astuzie e senza deviazioni, collocan- dolo nei suoi termini classici e tra, dizionali. Tremila anni di storia val- gono assai piu' delle dottrine di una seienza infantile, piu' volubile della moda e che si smentisce e si ritratta dieci volte in WI secolo. II piu' grande dei capitani modes ni, l'espressione massima del genio del comando e dell'azione militare, quegli che dominé i1, "numero" con l'arte del eondottielio, Napoleone, che poté dire di sé: "quando comando raddoppio il numero dei miei solda- ti", riconobbe proprio nella form numerica il fondamento di ogni feli.. ce azione di guerra. Ebbe oeeasione di affermarlo nettamente in un col- Pquio avuto con Moreau, reduce dal- ile non troppo fortunate campagne di La guerra era atroce. Era 1a guer- ra senza riposo e senza mercé che tutto un popolo in arme conduceva contro l'"invasore", con tutti i Inez- zi, facendo il vuoto dinanzi alle c0- lonne nemiche per attaccarle d'ins provviso ai fianchi ed alle. spalle, e- vitando i grossi reparti per piombare sui pieeoli e massacrarli, distruggen- do ogni risorsa del paese per ridur- re alla fame l'avversario; guerra fatta col fucile, col cannone, con la falce, con il pugnale, con la torcia: bruciando, assassinando, mutilando. Que] che oggi i giomali stampano degli orrori commessi dalle milizie operaie in Spagna, si legge anche nelle,eronaehe fra il 1808 e il 1813. Per gli italiani e i francesi - scrive il Tarotti -- che, prigionieri o sban- dati, cadessero nelle mani degli spa-. gnoli, "la morte pronta era il meno feroce atto che fare potessero, dae- ché molti perivano a lenta agonia, straziati o mutilati nel corpo a poco a poet), od appesi agli alberi a lento fuoco....". E altrove: "Mal si po- trebbe dipingere le sevizie usate da, gli spagnoli ai nostri che furono pri- gionieri, usando parole; quanto avvi di barbaro 0 d'inumano fu adoperato, ed uomini e donne e vecchi e ragaz- Vien fatto di pensare, non senza amarezza, come generalmente sia poco conosciuta fra noi quell'epiea gesta italiana, della quale, tuttavia, non mancano interessanti e commo- venti testimonianze, sopratutto nelle opere del De Laugier e del Vacani, Che, per avervi avuto nobilissima parte anche loro, poterono narrate con sicura eonoscenza di causa e con ricchezza di dati 1a storia delle cam-, pagne e degli assedi degli italiani in Ispagna. Gli avvenimenti spagnoli, Che ri- chiamano l'attenzione del mondo in- tero, sia per la loro intrinseca gravi- ta', sia, specialmente, per i loro ri... flessi nel campo internazionale, dan- no una vasta notorieta' a nomi di eitta', di borgate, di montagne, di fiumi, con i quali la maggior parte dei lettori dei giornali quotidiani non ha, in genere, molta dimestichezza. Ma anche nei primi anni del seco- lo scorso il mondo si era appassiona- to per le cose di Spagna. opporre delle resistenze ai barbari, che avanzano, ma il suo dezLino é segnato. Le superiorita' della teeni- ca e dell'organizzazione si dimostra- no, a lungo andare, insufficienti, perché non possono in nessun mode sostituirsi a quell'imponderabile. che é la coscienza collettiva, lo spirito nazionale, 1a fede, la volonta', I'ani- Non si pu6, certo, nelle angustie di un articolo quotidiano, riassumere 1a partecipazione dei nostri all'intera guerra di Spagna, perché bisogne- rebbe inquadrarla nella complessa e aggrovigliata cronistoria di quegli anni terribili di battaglie e di distru.. zione. Neeessita' vuole che ei si 1i- miti a rievocare solo qualche nome e qualche episodic. I nomi? Son tanti e tanti, di uffi- ciali superiori e inferiori e di solda, ti, che l'imbarazzo della sciilta non potrebbe essere piu' penoso. Dal co- mandante Falavélli al leggendario granatiere Bianchini, quale stupenda teoria di eroi autentici, inscritta a lettere d'oro nella storia piu/ fulgida del nostro Péese! I GLORIOSE MEMORIE alore italiano 1n Ispagna La grande guerra non ha smentito il Principia, che sara' confermato tutte le volte che popoli e nazioni si scontreranno in campo aperto. Poi, ché g inutile iludersi: le lotte papci- fiche dei eommerei, della concorren- za, della scienza, sboeeano, presto o tardi, a quella prova suprema che 6 la guerra. Per questo il Duee ha giudicato assurda la dottrina della pace perpetua. Viene sempre il gior- no dell'urto fatale, perché nessun po- polo si rassegna mai pacificamente a cedere il campo e il primato. E come dimenticare - prima di chiude're - il granatiere Bianchini, contadino emiliano, che, avendo, in un assalto a1 forte Olivo di Tarrago.. na, fatto da solo prigionieri quattro uffieiali e cinque soldati; richiesto dal Suchet di dire quale ricompensa desiderasse, rispose: "L'onore di montare prime all'assalto di Tarra- gona"? E questo onore gli fu riser- bato, con la promozione a sergente e la stella della Legion d'Onore, e "bel- lo, racconta il Vacani, fu a punto a vedersi da piu' migliaia d'uomini, o testimoni 0 parte dell'azione, quel granatiefe italiano (a cui era state Potenza demogratica e eiviita' coincidono. E' sotto la pressione de- mografica che si rinnova 1a tecnica, si riformano le istituzioni e se ne cream) dele nuove. E' sotto la pres- sione demografica che si é ereato l'Impero fascista, che anche per que- sto, anzi, proprio per questo, sara' l'impero del lavoro. Germania, al prime incontro che eb- be con lui. Disse allora Moreau, qua- si a giustificare i suoi insueeessi: "E' sempre il gran numero che bat- te il Piccolo", al che Napoleone rispo-, se assentendo: "Avete ragione, é sempre il gran numero che batte il piccolo". Pois alla osservazione di un terzo, presents al colloquio, ch'e.. gli, in realta', aveva battuto con pic- cole armate esereiti maggiori, ag- giunse: "Anehe in questo caso é sempre il numero minore che é state battuto dal maggiore. A forze riu- nite, io battevo le frazioni dell'aw versario e la Vittoria era sempre il trionfo del gran numero sul picco- lo". zi pi avventavano contra essi con pietre, con seiabole, con stili, con ce, soje, e se taluna delle donne, orrendo a dirsi, non teneva armi, i peli delle bassette, i capegli, ed'altro che l'ae, cennar fa ribrezzo, furiose strappa- vano ruggendo a guisa di tigri". Gli episodi orribili abbondano. "....E_ rano sette infelici soldati italiani Che sbandati erano caduti prigionieri de, gli spagnuoli, i quali vennero Iegati e pei piedi appesi agli alberi, inter- no a cui danzavano con orribile gioia, mentre' a gara facevano a chi loro recava pia' straziante martirio a quei sventurati, ed orrendo a dirsi, si videro madri che ponevano i coltelli fra le mani di teneri figli e spingerli a vibrare colpi spietati contro quelle vittime, e donne....". Ma é meglio non riferire ei6 che facessero quelle ferocissime megere! Ci sono, di quella luminosissima gesta, pagine che non si rileggorio senza sentirsi premiere da un'intensa commozione. Nella dura fazione di Valls il prime reggimento "leggie- ro", giunto con marcia "rapida e for- Tata", attraversata 1a citta' per an.. dare al combattimento "al passe di corsa in cadenza al suono di musiehe guerriere". Al Llobregat, il capitano Maseheroni, con il 4.o battaglione del 5.0 Fanteria, é preso in mezzo da forze nemiche ingenti, ma non dispe- ra di "forare" la molteplice cerchia ostile. II battaglione resiste a Iun- go sul pesto; poi, "eome si vide del tutto avviluppato, trov6 miglior par- tito, quello di ridursi nuovamente al colle di Ordal; si form6 come le Pia' serrate falangi macedoni in quadrato e camminando vivamente, o combat- tendo, o in atto sempre di combatte- re, risoluto di vineere o perire, 'sbu, c6 per la linea nemica,. . ' .' si apri' strada e raggiunse, da tutti inaspet- tato, la sommita' del colle di Or- dal. . . .". Guerra atroce, da mettere a crude. 1e prove. la resistenza delle migliori milizie del mondo. E gli italiani, sot- to le mura delle eitta' assediate come per Ie gole dei monti o nell'intrieo delle foreste,nelle lotte senza miseri- cordia con la guerriglia, diedero pro- Va di una bravura, di un valore, di un'intrepidezza che parvero e furono prodigiose e che strapparono grida di ammirazione, oltre che ai genera- li francesi, agli stessi condottieri spagnoli. ' ni". 'Dopo morti eederemo', gridano i cavalleggeri italiani, stretti da nu- merosi nemiei, a San Cugat; e un ve.. lite, nella disperata difesa, prorom- ple in qdeste magnanime parole: "No, gli italiani non sanno che sia l'arren- dersi: io sono velite della guardia e so morire: viva Italia!". A Evora, in Portogallo, il tenente Spinola, invi- tato a tradire i francesi, rispondeva: "Sono italiano ed appressiatevi se yo., sate", e, colpito a morte, spirava di- cendo: "Viva Genova e 1'Italial". Magnanimi ardimenti e generosi saerificil Tuttavia, ci6 che, nella ge- sta italica in Ispagna, Pia' colpisce e commuove, 6 la nobile fierezza, é l'orgoglio dei nostri di sentirsi e di dichiararsi italiani. Nei piu' sangui- nosi cimenti, nelle cariehe pia' im- petuose, il grido di Yialliement é "Viva l'Italia!". A. S. Boy ..-- spigo- liamo fra i mille episodi -- un"imbo- scata sorprende, abbatte d'improvvi- so molti soldati e ufficiali italianri. "A quell'inaspettato colpo, i1 colon- nello Foresti, -C'otti e Rossi, fattisi innanzi, gridaroao 'Viva (Italia, au vantil' ed i prodi italiani Che udiro- no quella parola, furibondi come leo... ni, si slanciarono a baionetta spiana- ta e fecero aspro maeello de' catala- Ad Almunia, contro i battaglioni del Durand e dell'Empeeinado, i no.. stri, inferiori in numero, fanno fron- te saldamente al fuoco nemico. "Im.. passibili, gli italiani condotti dai Ioro bravi capi, colle solite voci di guerra 'Viva l'Italia! Avanti! Aram. ti!' coprirono i vubti cagionati dalle perdite, e cantinuando c0110 stesso passe, presto furono addosso ai ne- miei che non li aspettarono....". Per la prima volta divisioni italia- date il comando di trenta granatieri francesi, incaricati di aprire agli ar. tri il cammino sulla breccia), il solo in veste bianca fra le azzurre, se- gnare a tutti arditamente la strada all'alto delle mura nell'istante decisi- vo....". Ma 1'ep1'sodio,_in cui l'eroi- smo del Bianchini, ferito a morte, apparve veramente "di poema de- gnissimo e d'istoria", non si pu6 riassumere senza offesa per la sua ineguagliabile bellezza. dill!- Perfetti Electric Co. per impianti elettrici di qualsiasi specie. Ripara- zioni di luee, motori, u- tensili elettrici, ecc. 402 College St. Toronto BE MI. 3424 - Di sera e giorni festivi LO. 3823 CONTRATTORI Membro della Consolidated Dealers Limited. fl Commissario degli Interni 'e capo della Ghepeu, Jagoda, ha date draconiane disposizi-oni perché 1a ri- volta dei contadini venga soffocata con tutti i mezzi. I giornali polacchi che ne danno notizia informano Che, dato il catti- vo andamento del raceolto, i conta- dini si sono rifiutati di e0nsegnare allo State i preseritti contingenti di granaglie e di cotone, provoeando l'intervento di reparti della Ghepeu che sono stati presi a fucilate. Numerosi morti e feriti si regi.. strano da ambe le parti. Quattro villaggi sono stati sg-ombrati pei, or.. dine della Ghepeu, e gli abitanti tra- sportati in Siberia. Cinquanta con- tadini, tratti in arresto, sono stati fucilati dopo sommario processo. M In relazione a questi fatti si mette anche l'avvenuta destituzione del vi... ce Commissario sovietico all'agricol-t tura, Muralogg, al posttr del quale é state nominate Demtcenko. Ad onta degli arresti operati, il Hermento continua vivissimo e si estende ai territori finitimi. ne, con baudiera. tricolore, condotte da ufficiali italiani e nelle quali soldati di tutte le regioni della penisola si trovano uniti e affratellati, combat.. tono .al grido di 'Viva l'Itaiia', sfa pure per una causa Che non é 1a lo- ro. E come in Ispagna, combattono in Germania, in Austria, in Ru,ssia, coprendosi dappertutto di saperba gloria. _ Quattro reggimenti sono stati in.., viati dalla Russia Bianca nell'Ucrai.. na nella Georgia e nella Azerbeigian. A Leningrado continuano a transi- tare numerosi -treni di contadini de- portati in Siberia o destinati ai la, vori forzati nel micidiale clima delle regioni del Mar Bianco, dove si stan.. ho compiendo grandi opere ferrovia- Gravi disordini sono séoppiati nel- la Repabbliea Sovietiea autonoma dell'Azerbeigian, nella Transeauea- sia. Gravi rivolte in Russia elettrici . per case, uffiei, renali ed abbellimento a la vostra abitazione. APPARATI 25 Settembre 1936 CORRAUO MASI Els FA W: W

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