Sono venute, bempestivamente, le dichiarazioni e i propositi degli e- sperti del commercio. Sono quelle di cui odeorre prendere atto prima che di ogni altra, non solamente per ra- gioni specifiche, in quanto la flor's 'dezza deWImpero ' particolarmente raccomandata alla vigorosa e intellr. gente attivita' delle categorie com- merciali specializzate nei traffici, d'oltre mare; ma anche e sopratutto per ragioni generali di tecnica eco... Fiomica. Il commercio sta alla produzione, come 1a guida all'alpinista, come il fare alyautomobile, come 1a bussola alla nave. A1 commercio, infatti, spetta il difficilissimo compito di o- rientare la produzione secondo i1 fabbisogno, 1e preferenze, 1e consue- tudini, le disponibilita' finanziarie e i prezzi che convengono ai compatori. ~E a1 commercio spetta il difficilissi- mo compito di cemare quesiti com- pratori, di Ijreeisare con essi 1e piu' vantaggiose condizioni di compraven- dita, i piu' economici mezzi di tra- sporfo e 1e Pia' utili compensazioni fra 1a produzione da vendere all'E.. stem in cambio di quella da compra- re. Gli organi corporativi della pro- duzione e del commercio hanno ri- sposto alacremente all'apello. I Il Duce ha gia' emanatb 1a conse. gna tassativa e indeclinabile: ad una campagna militare cosi"- prodigio-sa- mente rapida e eoneh1sihs, deve se- guire un'opera colonizzatrice spedita e redditizia. Non c'é Che da consu1tirre le di- chiarazioni dei loro piu' esperti diri.. genti per sapere in anticipo quali sa- ranno le diffieolta' da sormontare e quali saranno 1e forze impegnate nel.. l'impresa. Si sono radunati nel porto di Na.. poli. Hanno preso i1 mare. Veleggia- no verso Massaua e verso Mogadi- scio. Li aeeompagna la fiducia com- mossa della Patria. Portano, nelle loro mani e nel loro cuore, i1 destino della nostra espansione coloniale, della nostra fortuna imperiale. I primi scaglioni dei nostri conta- dini, dei nostri braceianti, dei nostri operai hanno salpato per l'Etiopia Imperiale. Hanno traversato, mifitarmente inquadrati, ma con sulla spalla 1a vanga, 1e vie della Metropoli. Nella sua saggezza, colma di intui- to e di concretezza, il Duce volle per questo che, all'indomani stesso della conquista imperiale, il capo della fa- miglia italiana dei Commercianti,, accompagnato da tecnici di alto valo- re, si recasse per primo a rilevare la situazione, 1e possibilita' e 1e esigen- ze economiche delPEtiopia. A1 ritorno dai nuovi teritori impe- riali l'On. Racheli intraprese una propaganda attivissima di volgariz. zazione delle possibilita' commerciali che PEtiopia fino da ora presenta. Di queste possibflita' egli ha avuto agio di parlare di recente a Franco- forte sul Meno, in occasione dell'As- semblea Generale di quella Camera di Commercio italo-germanieo. Davanti a veterani del traffico co- loniale, a1 cui attivo vanno registrati Anno VIII, No. 51. ll Commercio Nell'hnpero del Lavoro tr _ 'is'lllllll]lllllMlfll) The ITALIAN PUBLISHING CO. 12 Elm St. - Toronto-Canada IL NOSTRO GIORNALE tt vosmu Esso é di Tutti, ma non é di Nessuno E' per Tutti, ma non é per Nessuno. Published by: (Corrispondenza dall'Italia) f JL- 2g£gwgwgflwwawhfiwg A" THE ONLY ITALIAN i prodigi compiuti dal colonialismo germanico ntl Togo e nel Camemn, nelle Caroline e nelle Marshall, nell'- arcipelago di Bismark e nelle isole Samoa, yon. Racheli ha con forte rilievo tracciato i1 quadro del nostro commercio imperiale nell'Etiopia ita- Hana. E come mancano le strade e come mancano 1e case abitabili, cosi' alla vecchia Etiopia mancano adeguati impiahti idrici e mancano pubblici servizi per il trasporto di merci e di persone e manca persino un qualsiasi sistema monetario universale, poiché la stragrande maggioranza della po- polazione traffica ancora mercé il primordiale, metodo del baratto, ee.. dendo i prodotti della propria attivi- ta' in cambio di sale, di cotonate, di rudimentali attrezzi agricoli e via dicendo. , Tutto, dunque, da creare ex novo. L'Italia faseista non é affatto sgo-. menta. A1 contrario, si sente, dalle diffieolta', stimolata a tendere l'ar- co delle sue risorse e delle sue capa- eita'. II problema commerciale im- mediato é problema di organica va- lorizzazione economica: non di strut.. tamento e, ancor memo, di sfrutta- mento a profitto di pochi, come era nel veeehio regime negussita. Anche nell'attuale miserevole sta. to di cose lasciato dal Leone di Giuda, é infatti possibile ricavare dall'atti- vita' delle tranquille e laboriose po- polazioni etiopiche prodotti che, in realta', possono essere vantaggiosa-. mente seambiati con prodotti inter- nazionali. Quando la disciplinata occupazione italiana avra' instaurato ovunque l'u- manissima ma ferrea legge Che con- sacra il pieno diritto di proprieta' del produttore sui prodotti del suo lava- Da uomo di studio e, insieme, di larga esperienza, use a misurare la parola ed a frenare 1a fantasia, non ha attenuato di un pollice le difficol- ta' della nostra impresa colonizzatri- ce. C Il secondo rilievo é che l'Etiopia, come é stata trovata dall'esereito ita, Iiano, é priva di qualsiasi abitazione in muratura, lall'ir'gig'gri di quelle po- che case che costruttori di ventura a... vevano, nell'ultimo ventennio, eretto in Addis Abeba e che, del resto, pri- ma di scappare, il Negus ordiné fos- sero saccheggiate, ineendiate e di- strutte. Primo rilievo di carattere genera- 1e: itEtiopia Wtalia fascista ha tut- to dahfare; piu' ancdra, ha tutto da rifar& 11 mal governo negussita era, in.. fatti, tale che, malgrado le sue bo.. riose pretese di Paese affiliato alla Societa' delle Nazioni, l'Etiopia del 5 maggio 1936 non possedeva altre stride rotabili all'infuori di quelle che,' per ordine del Duce,' i marescial- 1i d'ttalia DerBono, Graziani e Bade- glio, avevano fatto costruire nelJo spazio di pochi mesi per consentire all'esercito italiano di risalire da Massaua e da Mogadiscio, attraverso zone fin qui poco esplorate e pochis- simo note, fino a1 cuore stesso del cosi' detto Impero etiopico. Se vi sara' profitto sara' devoluto a1 Pro Scuola Italiana di Toronto. A iutti i presenti verranno distribui- ti attraenti e chiassosi giuocattoli. Entered at Ottawa Posttffiee G Second Class Mail Matter. " W 'm"% We?,.-,; t.u2y t8 gitie'i-l, in; m!" 73 'k . ' _ ITALO " CANADESE t.,P"""V "t4ollllllllMlLl llETI Itttt - tw'""'; trih9il?aFsffsaE,W'T; &r=eacs {If Frattanto nei centri piu' vitali del territorio il eommereio grossista cre- era' campi e razionali magazzini per le merci da distribuire in cambio di quelle che sistematicamente saranno 'raeeolte, per essere poi selezionate e collocate nei centri di consumo della Madre Patria e djoltre mare. II ritmo del traffico sara' celer- meme avviato e nutrito. E 1a patria raceogliera' il guider- done del suo sacrificio. Dopo l'ormai famoso discorso del Duee a Milano, del quale 1a stampa locale non ha capito un ette, i rap- porti tra Roma e Londra sono sensi- bilmente migliorati. E' stato rapida- mente concluso e firmato yaceordo per i debiti commerciali pre-sanzioni e some state raggiunte varie intese, specie sui problemi sorti con la guer- ra civile in Spagna. Anche per la faccenda Etiopica e 1e conseguenti connessioni con la Lega delle Nazioni hanno avuto una considerazione da parte inglese che faeilitera' l'intesa massima tra Wnghilterra e l'Italia. Per noi, poyeri cristi, che viviamo in m"Dominio»ing1ese, un'intesa del genere non pu6 non farci piacere. Ma la ignobile stampa locale non favorisce certo tale intesa, per la qu'estione di principio, loro che di principi non ne hanno mai. Sembra che ci prendano gusto a non sgom- brare 1e menti dei loro lettori dalla: preoccupazione pia' o meno latente d'un'eventuale guerra tra l'Italia e l'Inghilterra, Sono sicuri che da que- sto eonflitto Wtalia e il Fascismo ne uscirebbero maciullati e per stran- golare questo non pensano agli effet- ti terribili di tale eventuale conflitto. Cosi' loro intendono 1a liberta' di pensiero e i principi umanitari della democrazia. Fortunataniente a Londra c'é an- che chi pensa e riflette bene a ie case. Chi ha un senso pratico di eS< se e chi comprende che non é con 'te, guerre vinte o perse Che si schiaccia- no le idee, ma con la forza di idee ro, si vedranno fiorire da un anno all'altro immense distese di term fi- nora laseiate incolte da coloro che in passato erano costretti a domandar- si se valeva la pena di faticare sui campi, per vederne i frutti manomes- si dalle razzie e dalla depredazione. 'rrtgiaaiamsag'fagfgi, Un hccordo Italo-Ingles? Per ll h/llediterraneo WEEKLY PUBLISHED IN ONTARIO AND WESTERN CANADA Quello che la Stampa locale non pubblica: ghhunatt, ghhiganti, letturi @333»: .v:2l'itl8fs1g1t?aifitWal,tra: Comitato 3311011 gram 'SEg] m 'iiiggLSa?, ill2 gram Tutti gt Emmi Mentre 1'Inghilterra si aeeinge a ri.. formare la sua flotta, a rifare la sua aviazione, ad armarsi sino ai denti, Wtalia fa lo stesso. Mentre 1'Inghi1- terra é costretta a spendere miliardi di sterline per questi armamenti che, per la natura stessa delWmpero, devo Se il fascismo minaceia i1 liberali.. smo é perché 1a moneta buona seac- cia sempre dal mercato quellw menu buona. A Londra si riconosce la grande pratieita' del problema mediterraneo, come l'ha impostato Mussolini a Mi- lano. L'Inghilterra sa perfettamente bene che la tecnica moderna ha to- veseiato la gerarchia delle potenze nel Mediterraneo. Lo sviluppo preso dai sommergibili, dai M. A.S. e so- pratutto dall'aviazione, ha creato un nuovo ordine di cose. Se 1'Nghilterra in un eventuale conflitto con l'Italia volesse servirsi della sua superiorita' navale in nu- mero, tonnellaggio e calibre dei can- noni, e concentrasse la sua flotta sparsa nel mondo, nel bacino del Me.. diterraneo (come fece durante i1 con- flitto etiopico) essa potrebbe vedere la fine della sua potente flotta, come la vide l'Armada Spagnuola e Napo- leone a Trafalgar. Le(sue potenti e grandi navi sono create per un mare libero, aperto e non per il bacino del Mediterraneo, ove l'1talia, con 1e ba.. si navali della penisola, quelle delle isole: Sicilia, Sardegna e il gruppo Egeo, oltre a quelle della Libia, do- mina la situazione nei confronti delle distanze e nella superiorita' assoluta dei mezzi, Che si moltiplicano per ef.. fetto delle piu' brevi distanze. In tempo di guerra, il Mediterra. neo é navigabile, magari pericolosa- mente, solo dalle flotte de11'Italia e dei suoi alleati. In tempo di pace esi- ste un problema mediterraneo solo allo stato potenziale, cioé, in tanto in quanto esso g problema vero al mo- mento delle seoppio delle ostilita'. Fin a quando Jt" grandi navi'do.. minavano assolute i maxi, l'Inghil- terra era padrona del Mediterraneo. Da quando i sommergibili, i Mas e gli aeroplani hanno reso la naviga- zione delle grandi navi pericolosa, 1e basi navali mal sicure, i concentra- menti difficili, 1'Italia g ritornata a dominate assoluta nel Bacino del Mediterraneo . "¥%W$@§%%%%W%%Wmfia%flfi% . iii YOU Are Cordially Invited To Attend C il piu' buone, Pia' praticamente utili all'umanita'. a'i5tr'iSLWz'fftrgiW/ srz'ifBElL8M'fi%gijirf IN THEIR CLUBROOMS, 202 ST. PATRICK STREET THUR., DECEMBER 3lst, 1936, from 9 to? CIDCDLO COLDMBD'S Annual New Year Frolic Venerdi, 25 Dicembre 1936 Subscription: $3.00 per COUPLE, $1.50 SINGLE (Tax included) o Grand New Year Qgening L'addestramento degli avieri e dei marinai italiani é tale Che non ha u- guali al mondo Nelle guerre moder- ne, squisitamente teepiche, non s'im- provvisano gli uomim' che dovranno usare macchine potentissime, dai con- gegni assai delicati. Sono essi che fanno la guerra e dalla loro abilita' thpende tanto i1 successo definitive in campo aperto, quanto quello he pu6 venire dal logorio dei mezzi e delle ri, serve. . Il tipico carattere inglese, che se ne infisehia della logica, della coerenza e degli ideali, ma risolve con sense pratico i problemi man mane che si presentar/o, sara' quello che dara' 1a migliore risposta ai beghini locali. La praticita' inglese non mira a rifare il mondo: si accontenta di vivere me- glio che pu6, in quello che ha fatto gia' il vecchio Iddio, e in questo tro- va un coadiuvatore geniale in Benito Mussolini. no servire a proteggere le piu' 10nta- ne parti del mondo, l'Italia spende miliardi di lire a rafforzare la sua formidabile posizione nel Mediterra- neo. In questa gara l'Inghilterra non pu6 vineere 1'Italia, come alcuni illu- si hanno potato credere durante il conflitto italo-etiopieo. Se g vero che essa ha Pia' denari, é vero altresi' eh'essa é costretta a spenderli in armamenti che non sono sufficientemente attivi per una guer- ra. nel Mediterraneo, anzi, potrebbero costituire elemento di debolezza. D'altro canto 1'Italia pu6 benissimo far fronte alle spese per mantenere la sua potenza nel mare, che costi- tuisce i polmoni della sua vita. Si pensi che prima delle sanzioni ITtalia importava il 23% del mate- riale necessario alla costruzione del- la sua flotta aerea; oggi ha ridotto tali importazioni all'8% e, se fosse necessario, potrebbe fame comp1eta- mente a meno. a Londra assai strada. Quando a que- sto si aggiungono le dichiarazioni' di Mussolini, che l'Italia non minaccia gl'interessi inglesi nel Mediterraneo, non si vede perché 1'Inghilterra non debba cercare di raggiungere un ac- cordo con l'Italia ed evutare una guerra dannosissima, che anche vin- ta, non darebbe ad essa nessun mag- gior prestigio nel mondo, ma la la- scerebbe stremata sino al punto che la sua potenza mondiale non sarebbe pid al prime pesto. Da una guerra vittoriosa contro l'Italia, Nnghilterra avrebbe ben poco da guadagnare; da una Pacifica e buona, intesa essa sal.. verebbe prestigio, potenza e denaro. Questo non Iascia indifferente Lon.. dra, anche se nel suo primo Dommio v'é chi ha ancora una mentalita' eolo- niale che rivela un "inferiority comp- lex". Recenti pubblicazioni ci dicono che nella recente corsa agli armamenti navali, l'1talia é a1 terzo posto con 66 navvi in costruzione mentre l'In- ghilterra ne ha 99 e gli Stati Uniti 83. La superiarita' italiana dei mezzi efficienti in una guerra nel Mediter- raneo é enormemente aeereseiuta quando si entra nel fattore muiino. Il puritanesimo della stampa loea.. le é soltanto una perniciosa maschera per lottare il faseismo. Questi dati di fatto, quosta impre- scindibile realta' delle cose, ha fatto Telefono: WA. 7 306 Ji'/is'ir'ildit)iMh2'i9W' A. ,Y, ibi"i"4 - t7t T. Mari. Le Nostre Battaglie sono Vostre; le Nostre Vittorie sono Vostre. - Ieri, Ogg'i, Domani, Sempre Sentinella Avanzata d'Italianita', In seguito ad aeeordi intervenuti tra i padri Franeeseani ed il Presi- dente del Comitato Scuola, per il Fa- scio, la Befana Fascists. avra' luogo quest'anno il 6 Gennaio, come pre- scritto. Le ehiese di Dufferin trdi St. Agnese non faranno l'albero di Na. tale, ma unjranno gli sforzi a quelli del Fascia, perché si faeeia una fe.. sta uniea e si raccolga i1 necessario una volta sola. Questa cordiale intesa facilitera' molto il compito di tutti e rendera' la festa piu' attrattiva e piu' signifies. tiva. Ho il prego di aeeludere "cheque" di dollari venticinque e soldi tre qua- le eontribuzione_di questa Sezione Nazionale Combattenti alle Scuole Italiane di Toronto per il cui prr gresso formuliamo i migliori e piu' fervidi voti. _ Nell'assieurarla che questa Sezio: ne considerera' sempre fra i suoi prineipali doveri quello di eontribui.. re nei limiti delle proprie possibility' finanziarie al manteaimento' della importantissima Istituzione, La sa- lute distintamente, ---_sesm 31 Dicembre-- Ballo di Capo d'Anno al Circolo Colombo.. 31 Dieembre- Ballo pro' Sena]. L al King Edward Hotel. 8 Febbraio--Ba1lo dei Figli d'ItIlit a1 King Edward Hotel. taliana alla Casa d'rtalin. 6 Gennaio - Befana Fascism. 19 Gennaio-- Ballo della Fratellanza Le officine della manifattura fran.. cese di armi e biciclette di Saint-E. tienne sono state occupate ieri dalle maestranze. Tutti i dirigenti della ditta stati tenuti prigionieri nei loro ci fine a tarda notte. Il presidente del Comitato Scuola, Sig. Antonio Gatto, ei comuniea la seguénte lettera: Signor Presidente: (ljiljilillul(l (ltljBlhl.f, Che il prossimo numero de "il Bollettino" a causa della festa di Capo d'Anno, sara' completato mercoledi, 30 dicembre. Gli av- visanti ed i corrispondenti si ri.. cordino di inviare in tempo i loro avvisi e le corrispondenze. R RICORDIAMO I REDUCI PER LA SCUOLA UNA FABBRICA D'ARMI OCCUPATA IN FRANCIA LA BEFANA FASCISTA IL 6 GENNAIO II Presidente f.to Dott. D. Sansone. TORONTO, Canada I ii . 'll [ic ill ET if to P I 1nch I "O , Parigi, 8. Bono