Noi ragazzi marciammo per le vie, senza sapere andar al pas-- so perche nessuno ce l'aveva in-- segnato; marciammo come una folla di piccoli credenti, inermi e ispirati; tumultuammo violen-- ti, e fummo malmenati da un'al-- tra folla alla quale qualche scia -- gurato aveva detto che non bi-- sognava credere nell'Italia. Una volta venimmo alle ma-- ni, e io persi la mia cravattina di poeta, ma trovai la forza e l'astuzia per piccriar sodo. Ero nel gruppo di quelli che più ne presero e più ne diedero. Un mio compagno riuscl ad abbrancare alle gambe un omaccio che be-- stemmiava contro la patria, e lo fece ruzzolare per terra. Pagina -- Una mattina -- ci ritrovammo tutti nel cortile della scuola, sen-- zalibri nè quaderni. -- Qualcuno brandiva un giornale, e leggeva ad alta voce, mentre gli altri gli si affollavano intorno. Qual-- cuno proponeva -- di irrompere nella via per andarci a congiun-- gere coi compagni maggiori del-- l'Università. Avevamo gli occhi lucidi, e c'era una intesa fra noi, come se una voce proofnda ci avesse chiamati, noi ragazzi co-- s1 poco maneschi, a far violenza contro i grandi che esitavano di-- nanzi a un evento decisivo della storia. Erano i giorni ceh prece-- dettero il 24 MAGGIO 1915. D'Annunzio era tornato in Ita-- lia, e con la parola alata ride-- stava nella nostra generazione intorpidita il coraggio di crede-- re e di combattere per l'Italia. Mussolini, presagendo che , una nuova coscienza sarebbe nata nel popolo dalla guerra, -- invocava l'intervento perchè non mancas-- simo al nostro destino. A AIJV MAGGIO Io avevo sedici anni nel mag-- gio 1915, e me ne andavo a scuo-- la portando con me, tra i libri di latino ed i quaderni di algebra, qualche poesia alla luna e qual-- che canzone, scritta in estasi la sera col mio estro di acchiappa-- nuvole. / Eravamo a quel tempo ragazzi così poco sportivi, che se per caso una domenica si era andati a giocare al pallone, si rimaneva per una settimana con ginocchia e piedi sbucciati e i muscoli in-- dolenziti e più pigri di prima. Se essa vi è resa più facile, e se non più si accumulano le insidie e gli ostacoli, ciò nos vuol dire che manchi la ragione idea-- le di continuare questa grande battaglia che la Nazione ha im-- pegnato per farsi largo nell'av-- venire. Ha voluto Mussolini che ognuno di voi cresca sano, for-- te, coraggioso, leale, sportivo, a-- mante del rischio, pronto a tutti i cimenti, fedele a tutte le pro-- messe. Siate degni di Lui. La vostra generazione, -- alla quale noi stiamo per trasmette-- re la fiaccola di questa purissima fede, cammina, impetuosa e se-- rena, sotto il duplice segno del Libro e del Moschetto, verso gli appuntamenti della Storia. Abbiamo, -- così, combattuto nuovamente. Ci ritrovammo tut-- ti, fratelli nella stessa fede, sul-- le vie e nei bivacchi, sulla stra-- da luminosa che portava a Ro-- ma. E quando a Roma Benito Mussolini levo in alto, nel sole, le insegne della Patria wricon-- sacrate dal valore e dall'amore della nostra generazione, sentim-- mo di non avere vissuto inutil-- mente la nostra giornata. Voi ci seguite ora, giovani e piccoli amici, sulla stessa stra-- da. Ci chiamarono mocciosi. Ma noi cominciammo da allora _ a sentirci uomini. Nei giorni se-- guenti fu uno sventolio di ban-- diere per tutta la mia città, come per tutte le città d'Italia. E noi ragazzi portammo in giro la no-- stra fierezza e il nostro entusia-- smo, e ci parve di avere già vin-- to la nostra prima vittoria. Sia-- mo stati i ragazzi dell'interven-- to e della guerra. Quelli di noi che non tornarono piu sono sem-- pre «presenti» e più vivi che mai nella nostra memoria, -- ed in quella di tutti gli italiani: so-- no coloro che hanno santificato col sangue la grande rinascita della Patria e segnata la via del-- l'avvenire, che si conquista solo col sacrificio... A noi, che avemmo la ventura di vivere e di ricordare, il desti-- no riservava la divina passione d'un altro periodo fecondo; quel-- lo in cui l'Italia, colla Rivolu-- zion delle Camicie Nere riporta-- va alla Maesta del Re l'Italia di Vittorio Veneto. LETTERATURA E ARTE L'ARALDO DEL CANADA, MONTREAL, 1 LUGLIO 1933 dal "Il Tamburino" Sulla . porta della chiesa, at-- teso dall'arciprete don Gennaro Borsetti e dalle autorità, gli ha rivolto il saluto il nostro pode-- stà, cav. Fioravante Flacco; indi tutti in ordine sono entrati nel tempio per le funzioni religiose e dall'altare l'illustre presule ha parlato al popolo elogiandolo per la fede e l'amore manifestato. Nella casa comunale vi è sta-- to un ricevimento improntato a viva cordialità. IL RETTORATO PROV. DI TERAMO INSEDIA-- TO _ DAL PREFETTO VARANO GIULIANO TEATINO, Giugno. -- S. E. mons. Venturi, arcive-- scovo di Chieti, è stato solenne-- mente accolto in Giuliano Tea-- tino, dalle organizzazioni varie e dal popolo inquadrato. " G A S S 0 S A " TERAMO, Giugno. -- Con so-- lenne cerimonia, nel palazzo del-- la provincia, il prefetto Vara-- no ha insediato il nuovo retto-- rato provinciale composto -- dal preside comm. Gennaro Flaian, dai rettori ordinari comm. prof. Giovanni De Playo, dott. Sigi-- smondo Savini, avvocato Giusep-- pe Montani, comm. Di Blasio Giuseppe, e dai rettori supplenti, avv. Giuseppe Mariani, -- dottor Giuseppe Barcaroli. All'insediamento hanno pre-- senziato il segretario -- federale avvi Pirocchi, il podestà on. Sa-- vini, il console on. Forti, mons. Muzi in rapprésentanza del Ve-- scovo, il capo gabinetto del pre-- fetto dott. Di Pancrazio, il co-- lonnello Torcia, il maggiore Di-- mitri, dei carabinieri, il commis-- sario della Congregazione di ca-- rita comm. Cirmeni, e poi tutte le autorita locali, dirigenti dei sindacati, combattenti, mutilati, delle famiglie dei Caduti ed al-- tre organizzazioni. i L'ARCIVESCONO DI CHIETI A GIU-- LIANO TEATINO FABRIQUEE PAR LA COMPAGNIE S I N A L C 0 BUVEZ LA BLANCHE I72ARALDO del CANADA: PER VOI SIGNORINE! LEGGETE GUARDATEVI DALLE IMITAZIONI BRIOSCHI G.CERIBELLI&C?O BIBITA DELIZIOSA RINFRESCANTE RACCOMANDATA A CHI SOFFRE DISTURBI DI STOMACO EFFERVESCENTE MESSINA, Giugno. -- Il 15 giu-- gno dello scorso anno la nostra Corte di Assise condannava alla pena della reclusione per 24 anni, tale Palermo Gaetano quale au-- tore di omicidio in persona -- di Papa Antonio e di mancato 0-- micidio in persona di Costa Sal-- vatore, consumati in Mojo Al-- cantara, nel febbraio dello stes-- so anno. UNA CONDANNA A 24 A NNI _ ANNULLATA DALLA CASSAZIONE Avverso tale sentenza propose ricorso la difesa _ del Palermo prospettando varie quistioni di diritto e sostenendo la nullità della sentenza. MUORE IMPROVVISA-- MENTE IN TRENO AL-- LA STAZIONE INFE-- RIORE POTENZA, Giugno. -- Nel tre-- no proveniente da Napoli e di-- retto a Brindisi, fermo nella no-- stra stazione, è morto improv-- visamente il ventiduenne Feli-- ce De Leo di Giuseppe, mecca-- nico, nativo di Mercato S. Seve-- rino e domiciliato a Scafati. Lo sventurato che era accom-- pagnato dal padre, doveva rag-- giungere Lecce per essere rico-- verato in quel tubercolosario. E' stata subito avvertita l'au-- torità giudiziaria, a disposizione della quale è rimasto il vagone con il cadavere del disgrazia o-- peraio. 121 Varick St. NewYork. J. S. Racine B.A.L.L.B. NOTATO E _ COMMISSARIO DELLA CORTE SUPERIORE 6560 ST. LAURENT Tel. CRescent 2202 ANNO XXVII