Angelo Principe' Italian Canadian Digital Newspaper Collection

Il Lavoratore, 28 May 1936, p. 4

The following text may have been generated by Optical Character Recognition, with varying degrees of accuracy. Reader beware!

Seconda questions A che cosa servono 1e sanzioni economiche? Servono ad impedire, 0 per lo memo ad ostacolare, il rifornimen- to di materie prime 9 di mezzi fi- nanziari necessari alla guerra; servono adindebolire la efficenza militate del governo aggressore, e costringerlo ad affrettare la fi- ne della guerra. Mussolini e tutta la stampa fascism gridano ai qua- ttro venti che con le sanzioni si vuole affamare il popolo italiano. Menzogna! Mussolini ha bisogno di comperare all'estero delle ma- terie prime per la guerra, e per comperare queste materie devei vendere altri prodotti. Se egli po- tesse liberamente commerciare eg- li non comprerebbe all'estero p1Y: pane, phi came, pill derate, pif1 stoffe, pits carbone, metalli, ecc. per le fabbricazioni di strumenti belliei. Se le sanzioni non ei fos- sero state, la situazione sarebbe ugualmente dura per il popolo ita- liano, giacché i prodotti venduti all'estero sarebbero serviti per comperare materie destinate alla produzione di guerra. I sacrifici che vengono imposti al popolo derivano dalla guerra nella quale il govei'no ha gettato il paese. In Italia ci sono forti depositi di gram), di ciirbone, came ed altri prodotti; ma la gente é eostretta a razionare il pane ed altri ele- menti, perché tutte le risorse sono messe a disposizione della guerra idiom e nefanda. Prima questioner. ll "rovern0 fascism ha aggredito l'Abissinia. Mussolini dice che é state Provo- cato! ma tutti sanno che la pro- vocazione é partita dal governo italiano, é non dall'Abissinia Quindi, la Soeiet2 delle Nazioni ha appliéato 1e sénzioni previste dal Patto di Ginevra contro Pag- ressore. Mussolini replica sdegna- to perché le sanzioni some state applicate per la prima volta con- tro il governo italiano, e vede in ciii una "ingiustizia". Ma ogni uo- mo che ragiona non pu6 che de- plorare il fatto che le sanzioni non siano state applicate anche prima e salutaré la prima applicazione di misure contro uno State ag- gressore. L'arresto di un assa8- sino non pu6 essere condannato in name di diecine di assassini che restarono impuniti! Secondo l'opinione di questi si- gnori, il popolo d'Italia' soffre a cagiohe delle cattive condizioni e- conomiche rese taIi dall'appliea- zione delle sanzioni. Atjroi vero che il popolo d'Ita- lia sqffre a' causa delle sanzioni? No. Le copdizioni economiche del popolo"iealiapo eraho ridotte al li- vello mininto ancor prima che le nazidpi del -mondo applicassero le sanzioni alliltalia. II peggioramen- to delle condizibni economiche, fu apportato dalle 'eonseguenze della guerra, 1iei miliardi che il gover- no faseista ha speso per prepara- re e condurre a termine la sua pazzesca ed inutile impress afri- cana, dei debiti contratti con Pes- tern e che i lavoratori italiani so- no forzati a pagare, siarfn forma diretta che indiretta. 1' T Noi vogliamo qui chiarire al- cune questioni necessarie per IV na comprensione esatta, della si- tuatione, e Che Ia agitazione fas- cista fa di tutto per nascondere. Giorni fa, alcuni italiani di Ha- milton, Ont., hanno inviato una petizione all'On. King, Primier del Canada, per influire presso il governo canadese a togliere le sanzioni e restabilire le relazioni normali con l'Italia. La risoluzio- ne, adottata ad una riunione di italiani di Hamilton, porta le se- guenti firme: Nicola Masi, Rev. Bonomi, Dr. V. Vargo e S. Scime. Prima di tutto, é bene che i' lettori sappiamo chi sono questi firmatari, eccoli: Nicola Masi, a- gentq eonsplar-faseista; Rev. Bo- nomi, capo della parrocchia ita- liana di Hamilton, difensore e partigiano del prominentume co- 1onial-faseista di questa cittit e della"politica anti-umanitaria del governo fascista; Dr. V. Vargo e Scime, pure fascisti. /1'rerza questione. Perché noi siamo per le sanzioni? Perché es- se, se implicate davvero ed inte- gralmente, possono obbligare il governo a cessare le ostilith, pos- sono affrettare la pace. Noi vog- Iiamo la pace e non la guerra, e in ci6 interpretiamo il desiderio vivo e l'interesse di tutto il popo- 10.] Pag, d.' ", lf SMllillil (lllllflll) l'ITAUA E It lllhliillli /- DEGLI [rjllll-llMMlig Le sanzioni adottate a Ginevra Dome vivono gli operai neile regioni soviettiche diraiii E anche se l'amnistia Sark ge- nerale, noi non si lasceremo in- gannare : essa ha hen poco valore per se stessa in regime fascism. L'apparato di repressione della di- ttatura fark presto a riempire i Le regioni soviettiche coprono gift la sesta parte dell'immenso territorio della Gina. Da oltre 8 anni, i carnefici del popolo cinese -Cian Kai Sek e il Kuomintang appoggiati dall'imperialismo inter zionale ---conducono una lotta fe- roce contra il potere dei Soviet e cionostante i Soviet cinesi sono riusciti, con il concorso di milioni di lavoratori, ad ottenere delle vit- torie decisive. dai governi borghesi, sebbene non furono applicate seriamente, han- no servito a sollevare l'indigna- zione pubblica mondiale contro l'aggressore di un popolo inoffen- sivo ed inerme. I governi borghe- si, appunto per i contrasti che e- sistono fra di essi, minacciano di rendere le sanzioni inoperanti. Pepci6 noi difendiamo l'idea che ys"sanzioni debbano essere appli- cate dalla classe operaia interna- zionale unita, attraverso il boi- cottaggio dei trasporti da e per l'Italia. Circola insistente la voce che il govemo di Roma avrebbe l'in- tenzione, in occasione della "na- scita dell'impero", di dare un'am- nistia ai condannati antifascisti. Con questo gesto, il dittatore roma no vorrebbe mettere un velo sulla schiavitf1 in cui mette tutto un popolo di 12 milioni. Noi domandiamo a gran voce questa amnistia. I popoli di tut- ti i paesi domandano che coloro Che da anni e anni gemono nel- le galere fasciste per aver lotta- to per la pace e la Iiberté siano liberati. Ma il dittatore non in- ganneré nessuno: dietro i prigio- nieri liberati dopo tanti anni di detenzione, i popoli vedranno dei prigionieri Che nessuna amnistia potré liberare, il popolo italiano, il popolo abissino, tutti i popoli che in Italia e nelle colonie gemo- no sotto il tallone di ferro del fa- scismo. E a questi grandi pri- gionieri, a queste vitime del fa- scismo italiano la soliedarieté di tutti i popoli liberi giungeré ancor pid potente che per il passato. Vogliamo l'amnistia, Pamnistia generale per i condanhati politici, non una delle solite amnistie-bur- letta. Varie amnistie furono con- cesse e stamburate dal fascismo, ma ogni volta migliaia di antifa- scisti earcerati o deportati ne some stati esclusi. Le tre amnistie-bu- rletta, date dopo il 1926 non im- pediscono che diecine di antifas- eisti come l'avv. Terracini, il dott. Scoccimarro e altri continuino a rimaner in carcere dopo dieci anni di detenzione. Malgrado le amni- stie passate, centinaia di onesti la- voratori condannati per aver osa- to di difendersi contro gli atta- echi armati delle squadre fasciste del 1920-1921, attendono invano da allora di essere liberati. L'amnistia o sari generale o sari una beffa! I salari operai erano estrema- mente bassi prima della instaura- zione del potere dei Soviet in queste regioni, come in tutte le altre regioni della Cina. Ma, men- tre nella Cina del Kuomintang Benché numericamente debole in questa regioni, la classe ope- raia é la forza dirigente della ri- voluzione soviettica cinese. It que- sta missione dirigente del proleta- riato, guidato dal Par,tito comu- nista, che ha reso possibile il raf- forzamento e la estensione del po- tere dei Soviet e le vittorie del- l'Esercito Rosso cinese. Le regioni soviettiche conduco- no una aceanita guerra civile con- tro numerosi nemici. Esse devono far fronte al blocco eeonomieo dell'esterno e al sabotaggio e ai complotti controrivoluzionari al- Pinterno, ma cionondimeno il pote- re dei Soviet e i Sindicati cinesi sono gié riusciti a migliorare sen- sibilmente la situazione dei lavo- ratori. AMNISTIA PER I NlalliEill E I DEPURTATI ANTIFASGISTI Non 6 vero che le sanzioni, che le sanzioni proletarie soprattut- to, tendano ad affamare il popolo italiaho. It il fascismo, sono i res- ponsabili della guerra che hanno trovate e fanno cireolare simili menzogne per giustificare i loro crimini. vuoti lasciati nelle prigioni c nelle isole. hanno continuato a diminuire in questi anni, nelle regioni soviet- tiche sono sistematicamente au- mentati. E la guerra fascism, con tut- te le conseguenze economiche che essa porta, che affama e costrin- ge alle peggiori privazioni il pop0- lo italiano . Noi dobbiamo dire ai lavoratori: "Le sanzioni non sono la causa delle vostre pene; sono il phi po- tente mezzo che é in mane al pro- letariato mondiale per aiutarvi a farle finite. L'amnistia non avrk aleun va- lore se colui che esce dal caree- re, invece di essere mandate alla propria casa saré -- come é costume in Italia -- mandato alla deportazione. L'amnistia non avrf alcun va- lore se rimarré il Tribunale Spe- cnale con la sua procedura mili- tare e 1e Ieggi di terrore in base alle quali ogni onesto citadino puts trovarsi tra le mum della prigio- ne quando meno se lo aspetta. L'amnistia non avrk alcun va- lore se non saranno abrogate Ie infami leggi di pubblica sicurezza, le quali mettono i1 cittadino in balia del prime polizziotto venuto, il _quale putr farlo inviare, senza motive e senza processo alcuno, alla deportazione per 5 anni o su false accuse in prigione. L'amnistia non avr2 alcun va- lore se il prigioniero o il depor- tato liberati saranno sottoposti al- la sorveglianza speciale o all'am- monizione che trasforma la loro casa in una prigione, Ii priva pra- ticamente della libertit e di ogni possibilité di vita e li fa vivere sotto la costante minaccia di es- sere un giorno o l'altro rimessi in prigione. Anche se il dittatore concedes- se Pamnistia - e gli amici del popolo italiano devono intensifica- re l'azione affinché sia veramente concessa; l'azione internazionale di difesa delle vitime del fascismo italiano non deve arrestarsi ma intensificarsi. Noi continueremo la nostra a- zione di difesa delle vittime del fascismo italiano; continueremo a mostrare al mondo il volto ripu- gnante del fascismo mussoliniano. E questa nostra azione sari tan- to pif1 intensa quanto pid il fa- scismo con la sua demagogia e i suoi "gesti" cerehersi di nasconde- re al mondo i delitti di cui si ren- de colpevole. I ll Comitato internazionale di aiuto alle vittime del fascis- mo italiano Per esempio, a Dindchow, gli operai delle cartiere (una delle pill importanti industrie della Gina soviettica) guadagnavano prima dai 3 ai 10 dollari al mese; oggi, essi guadagnano dai 31 ai 35 dol- Iari. I salari degli operai del ta- bacco da. 3 a 5 dollari mensili, passano a 30-36 dollari attual- mente; quelli degli operai tessili da 2 a 10 dollari, passano a 31--- 35, e cosi via. Il livelo di cultura degli operai si g sensibilmente elevato. Tutti gli operai sidicati frequetntano dei circoli di studio o dei corsi elementari e complementari. La lettura, che prima era l'appannag- gio di una debole minoranza del- la popolazione cinese, oggi é ac- cessibile alle larghe masse lave- La legge sul Iavoro, promul- gate. dal Governo soviettico cinese, protegge, oggi, gli operai. Essa ha soppresso lo sfruttamento degli usurai e dei feudatari. Gli operai delle regioni soviettiche hanno og- gi il sentimento di essere liberi e padroni del Ioro paese, mentre prima erano degli schiavi oppres- Si. La media dei salari mensih' dei lavoratori 6 oggi >sa1ita a 20 dol- lari, in tutte le citté delle regioni soviettiche cinesi. "Le sanzioni proletarie effet- "IL LAVORATORE" tive, severe, universalmente ap- plicate, sono la pace immediaca, il ritorno in patria dei nostri fra- telli mandati a morire in Africa, senza gloria, da un regime che Porta l'Italia alla rovina e alla catastrofe". 7/1 veri italiani, quelli che real- mentc vorrebbero veder la low patria libera, rispettata e prospe- ra, gli antifascisti (che si conta- no a milioni tra gli operai, conta- dini ed intelletuali) appoggiano le sanzioni e sono per l'azione collettiva contra il governo tas- cista aggressore, perché sanno che una disfatta militare fascista fa- ciliterebbe la caduta della most- ruosa dittatura che da 13 anni opprime il popolo d'Italia. Lavoratori italiani! Qd's, ciatevi phi a lungo turlupinare da coloro che appoggiano Ia po- litica demagogica di Mussolini. Voi non potete schierarvi dalla parte di coloro che difendono gli interessi del capitale. Unitevi ai vostri compagni di Iavoro, alle organizzazioni anti- fasciste, unitevi a tutti coloro che lottano per la pace e la democra- Zia. LABURISTI E LIBERAL! INGLESI AL th- 'TRATTAGGU II Consiglio nazionale laburis- ta ingelese ha votato all'uninamit2 la segunete mozione: "L'invasione dell'Abissinia da parte dell'Italia faseista costitui- see e rimane una minaccia contro la S.d.N. e l'avvenire della civité Il conflitto tra la S.d.N. e l'Italia non g risolto dalla presente situa- zione militare in Etiopia. Le spese della guerra debbono pagarle i milionari e non il popolo che ha date il suo sangue. Sia fat- to un prelevamento progressivo sul capitale dei milionari! ratrici delle regioni soviettiche. ll grande miglioramento della vita operaia nelle regioni soviet- tiche 6 pure attestato dal fatto che, oggi, il 95% dei Iavoratori sono sposati. Un viaggiatore che ha visitato queste regioni ha di- chiarato: II Consiglio nazionale del la- voro riéfferma ci6 che ha gii dichiarato: mm bisogna permette- re all'Italia di raccogliere i frutti della sua aggressione illegale e brutale. Da parte sua, il Comitato ese- cutivo della federazione naziona- le liberale britannica ha votato u- na deliberazione, in cui esprime la vergogna e l'orrore Che le ispira E phi che mai dovere dei mem- bri leali della S.d.N. mantenere e intesicicare le misure adottate caaucp-1Crtalia fascism fine al trio nfo del'auorith dela S.d.N. l'azione italiana in Etiopia e sup- plica "il governo di rifflettere, pri- ma che non sia troppo tardi, alle terribili conseguente che ha avuto e potré avere ancora la politica di timida inazione e di mollezza che esso ha seguita'. Oltre il 50% dei comandanti sono degli operai. Gli operai for- mano pure il 20% degli effettivi dell'Esereito Rosso, mentre, nel- l'insieme della popolazione, essi non sono che il 10%. Nelle citté - Ho fatto sovente questa do- manda agli operai delle regioni soviettiche: - Diteme quali van- taggi vi ha date il potere dei So- viet e la Vittoria della Rivoluzio- ne? Ed essi mi hanno sempre ris- posto: -. OItre a tutto il resto, oggi posse avere anche Ia sposa. L'Esereito Rosso, difensore del- le conquiste della Rivoluzione so- viettica cinese, é circondato dal- l'effetto generale della populazio- Questa risposta semplice ed in- genua ha un profondo significato. In questo paese, quando esso era dominate da un regime semi feu- dale, la miseria e le privazioni del- le masse lavoratrici erano talmen- te grandi che Ia maggioranza dei lavoratori non aveva la possibili- ti di sposarsi. It il potere dei So- viet che, migliorando le loro con- dizioni di vita, ha dato loro anche questa possibiliti. L'entrata delle truppe italiane ad Addis Abeba, la Vittoria sul- l'esercito abbisino, vengono cele- brate del regime fascista con gr'andi manifestazioni. Mussolini si prepara ad annettersi tutto l'impero abissino. Il popolo italiano ha esso del- 1e ragioni per rallegrarsi della Vittoria in Africa? Gli porteré questa la pace, il ritorno dei 500, 000 soldati dall'Etiopia, la smo- bilitazione del milione di riehia- mati, accasermati in Italia, la ri- presa delle industrie di esporta- zione colpite dalla guerrn e dalle sanzioni, la diminuzione dei prez- zi, il riaggiustamento dei salari? Non c'e da farsi delle illusioni! Proprio ora che Ia Vittoria mili- tare é stata ottenuta, bisogneré pagarne il prezzo e, come sempre, é al popolo lavoratore che la plu- tocrazia tendersi a farglielo paga- re! Mussolini ha gig dichiarato, alcuni giorni fa, parlando agli agricoltori, che i soldati che si trovano in Abissinia vi resteranno per colonizzare quelle terre. In realté, non si tratterii affatto di una colonizzazione economics, sus- cettibile di remunerare il coltiva- tore delle sue fatiche. Il clima mi- cidiale per gli europei e la man- canza di capitali impediscono una colonizzazione economica. A una colonizzazione militare che Musso- lini vuole! , L'Abissinia non é ancora 0ecu- pata che per meté; date le piogge che si iniziano proprio ora, pu6 passare parecchio tempo prima che si giunga ad oeeuparla tutta. Inoltre, anche il territorio occu- pato sari per molti anni, come gift la Libia, in preda a guerriglie e rivolte continue della popolazio- ne indigena che, naturalmente, non si rassegna alla servitd impo- stale. Infine, in conseguenza del con- flitto con l'Inghilterra, Mussolini vorr2 tenere delle truppe conside- revoli in Africa, allo scopo di cos- tituire una minaccia militare per- manente contro l'Egitto, il Sudan, il Kenya. Perch} gran parte dell'e- sercito italiano, dislocato in Abis- sinia, resteri laggiti a soffrire del clima, delle epidemie, delle imbos- cate ed é anzi di questi giomi Pin- vio di ulteriori contingenti di sol- dati e di operai. In Italia stessa, Mussolini che ha dichiarato apertamente di pre- pararsi a una prossima nuova guerra mondiale e che appoggia il fascismo tedesco che dovrebbe scatenarla, difficilmente licenzieré la classi richiamate. Anché le in.. dustrie di generi di consumo con- tinueranno ad essere sacrificate, per poter continuare ad intensi- ficare la fabbricazioni di cannoni. D'altra parte, l'aggressione contro l'Etiopia, la sfida al Pattd della Societé 'delle nazioni, la conniven- za con Hitler, hanno talmente av- velenato i rapporti dell'Italia con e nei villagi, ad eccezione degli invalidi e dei vecchi, tutti gli o- perai fanno parte della Guardia Rossa o della Giovane Guardia. In qualunque memento, essi sono pronti ad aiutare l'Esercito Rosso al fronte. L'iniziativa delle masse ope- raie si sviluppa liberamente, in regime soviettico. Gli operai fanno proposte per una produzione mig- liore, per un miglior equipaggia- mento ed armamento dell'Esereito Rosso, ecc. La classe operaia della Gina so- viettica crea una nuova vita like- ra, pur continuando a retpingere gli attacchi dei suoi nemici. D'al- tra parte, le masse operaie delle regioni soviettiche seguono atten- tamente il movimento rivoluziona- rio del proletariato dei paesi eapi- talisti. Tutti gli avvenimenti rivo- luzionari importanti trovano una viva eco nelle grandi masse lave- ratriei delle regioni soviettiche ci- nesi. La bandiera dell'internaziona- lismo proletariato 6 levata sem- pre phi in alto, nella Cina soviet- tica. La classe operaia e tutte 1e masse lavoratrici delle regioni so- viettiche chiamano il proletariato intemazionale a dar loro un aiuto attivo nella lotta contro il Kuo- mintang controrivoluzionario e contro l'imperialismo internazio- male. ll Costa di una Vittoria Tchen g Giovedi, 28. Maggio 1936. gli altri paesi europei da rendere impossibile un ristabilimento delle correnti di traffici internazionali, che prima alimentavano una buo- na parte della economica italia- Le spese conseguenti alla guer- ra africana, gii valutate ad oltre un miliardo al mese, non solo non diminuiranno perci6, ma, anzi si accresceranno per la necessitit in cui ci si troverii di sistemare ora le terre occupate, di crearvi una nuova. amministrazione, ecc. La situazione finanziaria italiana ae- cellera la sua marcia verso il fal- Iimento. D'altra parte, la condotta inu- mana della guerra da parte dello State Maggiore italiano, l'impiego larghissimo di gas asfissianti e velenosi - a cui si deve in buona parte la Vittoria - non faranno che ritorcersi contro il popolo ita- liano che certo non li ha appro- vati. Infatti, con questi mezzi bar- bari si sono violate tutte le con- venzioni internazionali contro l'impiego di gas tossici ed ora og- ni nuovo bellingerante vorré ado- perarli. Tutti i popoli, anche il po- polo italiano, vivranno ora sotto questo incubo. Le recenti vittorie militare in Abissinia non sono una Vittoria del poloplo italiano, ma sono la Vittoria del suo peggiore nemico, della plutocrazia fascista che Pop- prime e lo dissangua! I lavorato- ri italiani non possono trovare la propria salvezza altro che nella lotta contro il fascismo guerra- fondaio. , Mussolini, Hitler, i fascisti giapponesi e polacchi: ecco i nemi- ei dela pace e dell'amanitsil Solo la vitoria su di essi pu6 scdngiu- rare la futura guerra mondiale, pu6 aprire un miglior avvenire ai popoli schiacciati dalle spese, mili- tari, terrorizzati dalla minaceia di una nuova terribile conflagrazio- La vitoria della pace non pos- siamo attenderla passivamente dai governi capitalisti che hanno con- dannato a parole l'aggressione Mussoliniana, senza mettere in at- to i mezzi per farla fallire, dai governi che, tollerariirCiii jiroirtrc cazioni guerrafondaie di Hitler hanno scosso le basi della sicu- rezza collettiva. I proletari italiani, in Italia e all'estero, some i pif1 interessati a questa lotta e perei6 debbono fare tutti gli sfdrzi possibili tendenti ad unificare tutte le forze prog- ressive, senza distinzione di credo politico, religioso e di razza onde formare un vasto movimento po- polare contro la guerra e il fas- cismo. E il proletariato internazio- nale che deve finalmente metter- si in moto e realizzare la propria unitii di azione su scala mondiale nella lotta contro la guerra a cui i fascismi tendono. I lavoratori italiani emigrati er"' non possono rimanere passivi di fronte a questa necessité. II lorp dovere ti quello di stringersi attorno alle organizzazioni antifa- sciste italiane, alla Lega Canade- se contro la Guerra e il Fascis- mo e con esse lottare per impedi- re alla mala erba faseista di tra- piantarsi in questo paese. Lottiamo per il ritiro delle truppe italiane dall'Afriea! Unia- moci contro la minaccia di guerra che Hitler tiene sospesa sul capo dell'Europa! Imponiamo ai gover- ni una politica di sicurezza collet- tiva che garantisca la pace indi- visibile, che non permetta all'ag- gressore di "realizzare dei guada- gni! Stringiamoci attorno al solo baluardo della pace costituito dal- l'Unione Soviettica! Solo cosi potremo impedire che le spese della politica di guerra di Mussolini e di Hitler le debbano pagare i lavoratori di tutto il mondo! ('Sed emud nunp 'ztznuuuog) zatori pif1 in. vista. Fra i promoto- ri si contano anche il presidente della repubblica spagnola, Azana; Benes, czeckoslovacco; l'areives- covo di York; il Prof. Langevin; Clement Atlle, "leader" del Labor Party inglese; Sir Norman An- gell; Edoar'do Elliot, franeese; Marcel Cachin e Hary Pollitt, ris- pettivamente capi dei partiti co- munisti francese ed inglese; le Unioni sindicali Soviettiche e le Internazionali Socialista e Comu- nista. Congresso mondiale in difesa della pace

Powered by / Alimenté par VITA Toolkit
Privacy Policy