Fortunatamente per l'Italia, gli italiani che sono all'e- stero hanno dimostrato 1a veritii, la giustizia di queste af- fermazioni non soltanhreon le parole, ma anche sopratutto coi fatti. . CSe possiamo dichiarare ovunque, e senza arrossire, di es- sere italiani, si é perché centinaia di migliaia di italiani hanno combattuto e edmbattono eroicamente sul fronte della liberizi, perehé centinaia di essi sono sepolti, accanto ai loro fratelli degli Stati Uniti, dell'Inghilterra e del Ca- nada. Perehé in tutte le oeeasioni e con tutti i mezzi gli italiani Che sono alf'estero si sforzano di dimostrare, con i fatti, la loro attiva solidarieté con le Nazioni Unite e la loro profonda indignazione contro il nazifaseismu, Le iniziative come quelle che intende svolgere il Comi- tato della Vittoria di Toronto, acquistano per noi una gran- de importanza. E noi siamo eerti che quests; iniziative in direzione dello sforzo di guerra del Canada saranno ap- poggiate, sostenute, dalla Comunita italo-canadese di To- ronto. E se anche noi dimenticassimo questa responsabilité, se fingessimo, per un istante, di ignorarla, il popolo cana- dese non potrebbe purtroppo ignorarlo o dimenticarlo. Noi affermiamo ogni giorno---perehé é vero-che il popolo ita- liano é contro la guerra. Noi affermiamo ogni giorno---per- ché g giusto, perché g vero--ehe jsoltanto i.1,terore sarysui- ' Quest'opera deve continuare e i nostri connazionali di Toronto devono essere di esempio e di incitamento agli italiani delle altre localita del Canada. i: necessario phi che mai per l'Italia e per noi stessi---ehe quest'opera conti- nui e si intensifichi. Particolarmente in questo memento in cui si avvicina yora dei phi duri saerifiei per il popolo italiano. A questo scopo nessun sforzo, nessun saerifieio deve apparire troppo grande. it necessario che questo appello incontri tra gli italiani di Toronto I'aeeoglienza piti entusiasta. Nessuno di noi pu6 infatti dimenticare o fingere di ignorare la responsabilité enorme che pesa su tutti noi. cue c sLunuu, yGvaLv v vv4.v van. ~v--w---v -_ -__a .7 "V ,,,,,c_, - nose Che il faseismp esereita sul popolo italiano, pu6 co- stringere il popolo italiano a continuare 1a guerra al fianeo di Hitler e Che, s'esso potesse darebbe delle prove di soli- darieté alla causa delle Nazioni Unite. A A Ma questre nostre affermazioni sono di fronte al popo- lo eanadese e ai popoli delle Nazioni Unite soltanto delle paroleISe gli italiani che sono all'estero si fossero limitati, finora, soltanto a queste affermazioni, se essi non avessero provato eoi fatti, come hanno fatto migliaia di Italo-ameri- cani e di italo-canadesi, il loro attaeeamento alla causa delle Nazioni Unite, gli italiani emigrati sarebbero oggi ingiuriati dai popoli stessi che li ospitano.1 Anche a Toronto tra pochi giorni il Qomitato di unité per la Vittoria delle Nazioni Unite si metter2 a1 lavoro. Questo Comitato intende lanciare un appello a tutti i nostri connazionali per invitarli a collaborare sempre pif1 effica- camente allo sforzo di guerra del Canada e delle Nazioni Unite. Ne va dell'onore di tutta la nostra comunité. 'Ognuno di noi partecipando a queste iniziative avré l'onore di po- ter dire di aver contribuito a battere il nemico eollaborando attivamente sul fronte interno. Che tutti rispondono all'ap- Dello del Comitato di Unité per la Vittoria delle Nazioni Unite di Toronto, che tutti parteeipano alla riunione che avrii luogo lunedi sera, 1 febbraio, negli uffiei del nostro giornale. . Il Regime Fascism, diretto dal notissimo agente hitleriano Fari- naeei, che ogni italiano che Si ri- speEti chiama "Herr Farinatzer", ha recentemente domandato che alla Milizia fascista sia dato l'in- carico di spazzare via ogni sorta di oppasizione alla guerra e al regi- me, indipendentemente dai mezzi legali. In altri termini, il Regime Fascista domanda che siano fatte delle "spedizioni punitive" contro gli italiani dalle Camicie Nere che non si sono distinte per il proprio coraggio né in Russia né in Africa né in Albania e che vengono mas- saerate dai partigiani iugoslavi, i quali vendicano le atrocita com- messe dalle Comicie Nere contro la popolazione civile della Iugoslavia. La miserabile fine della Legions Tagliamento della Milizia 1a quale, I'inverno passato, é stata in parte distrutta dal fuoeo rwsso e dal gelo e in parte si é arresa, é gig note. N oi abbiamo gift riportate le dichia- razioni fatte dagli ufficiali della Legione, Centurione Mongoli e ca- pitano Codelup-pi e Tonolini, che si sono arresi armi e bagagli al1'Eser-. cito Rosso. Fitl tardi queste infor- mazioni sono state riorganizzate e inviate di nuovo a1 fronte in pie- coli contingenti (un battaglione per divisione) per compiere un la.. voro di polizia tra 1e truppe rego- Iari italiane. Tuttavia, per la pif1 parte, le Camicie Nere sono desti- nate a rimanere in Italia per sor- vegliare il "fronte interno". I sopravvissuti della, Divisione Sforzesca ricorderanno sempre 1a funzione odiosa avuta dal 30.0 Bat- taglione delIa-Milizia, che insieme ai tedesehi ha mitrag1iato dalle se- conde Iinee gli italiani quando la Divisione Sforzesca battette in riti- rata a Ust-Matveyevska. A partire da quel memento l'odio dei soldati della Divisione Sforzesca contro le canaglie della Milizia non ha pifa avuto limite. Cronache e avvenimenti italiani L'WITh' A TORONTO SOLDATI E CAMICE NERE Il prigioniero di guerra sergente Ciro Della Torre, della Divisione Tridentina, ha dichiarato che i sol- dati italiani odiano le Camicie Nere che hanno voluto questa guerra di aggressione e adesso se ne stanno nelle retrovie. Il sergente Della Torre rieordava con un sorriso iro- nico il tempo in cui la Milizia fa- scista gridava al Duee nei comizi faseisti "Duee, Duce slegaci le mani, vogliamo la guerra! Siamo stanchi della vita comoda, voglia- mo dormire per terra!" "Ma adesso ei siamo" - diee il Della Torre, "E noi li abbiamo " """0o0aoooooaoimioiaimaimao" La polizia nazista pu6 arrestare i soldati Italiani Washington. - Il governo italiano ha concesso che le pattuglie militari tedesche e la polizia tedésea"in Italia possono arrestare soldati e marinai italiani colti "in fla- grante delitto," ma i soldati tedeschi colpevoli di aggres- sioni eontro i soldati italiani rimangono soggetti alla di.. sciplina militare tedesca, se- condo un aeeordo Italo-tede- seo pubblicato dalla gazzet- ta nazista Reidisgestblat. Queste conclusioni le cui clausole some state riferite dall'Uffieio informazioni di guerra, stabilisee che essa si deve applicare anche "vice- versa" cioé alle truppe ita- liane che si trovano in Ger- mania: ci6 che praticamente non ha alcun valore poiché non vi sono truppe italiane in Germania. Casi afferma in un suo discorso alla radii: i1 Ministro inglese Sir Grigg. 11 Miniistro della guerra, Sir Ed- magnifiea vittoria%giese. no quali sarebbero g] ward Grigg, in un suo diseorso Noi crediamo di essere giunti, potrebbero produrre alla radio, ha afferrflato che la ca; sia per noi che per i russi, ad una l'Italia dalla guerra: duta di Tripoli rappresenta sia per svolta deeisiva della guerra in no- I-lm reafizzazione i russi che per gli inglesi, una stro favore - ha detto Grigg. Pim- ha perduto il suo im, svolta della guerra. pero italiano in Africa, con una" 2-Aumento dezli a La caduta di Tripoli segna una svolta Grigg dopo aver esaltato il va- lido appoggio, dell'aviazione ame- ricana ed il grande contribute date dagli Stati Uniti, yon i rifornimen- ti inviati, ha aggiunto che la cam- pagna libiea, culminata con la ca- duta di Tripoli, rappresenta una 30 Gennaio 1943 sti scappare in Albania e laseiarei soli. E adesso non volevano pid venire con noi in linea per timo- re di busearle non solo dal nemi- co ma da noi stessi". Aldo Caselli, del 79.0 Reggimen- to di Fanteria, raeeonta come quando la sua unité si, dirigeva verso i1 fronte le Camieie Nere, che erano in un altro treno, comincia- rono a sfotterli. Un gruppo di Ca'.. micie Nere che rosicchiavano delle easeie di pollo, gettarono gli ossi nel loro vagone dicendo: "Andate a' combattere, noi restiamo qui a divertirei". Giacomo Venturini, della Divisio- ne Giulia, racconta: "Le Camicie Nere sono odiate per due ragioni, prime perché sono volontarie men- tre noi non vogliamo la guerra, e secondo perché non vanno al fron- te mentre noi vi siamo inviati". Sebbene ei sia frizione fra 1e ea- micie nere ed i soldati, non sareb- be giusto dire Che tutte 1e camicie nere appoggiano sinceramente la guerra ed il regime. Molti di Ioro si oppongono alla guerra e sopra- tutto odiano 1'alleanza colla Ger- mania. Il Governo fascista ha crea- to delle posizioni privilegiate per la milizia faseista affinehé questa sia fedele a lregime. In qualche nfr sura i1 governo é riuseito in questo. Ma, come abbiamo avuto occasione di vedere noi stessi in molte occa- sioni, le stesse formazioni della Milizia sono soggette alla demora- lizzazione. Cid é difatti successo su tutti i fronti, ed é successo l'anno passato colla Legione Tagliamento sul fronte sovietico. Gli alpini allora saltarono dal treno e diedero una buona lezione alle camicie nere. Alla prima conferenza di prigio- nieri di guerra nell'Unione Sovieti- ca, Che si é tenuta alla fine dell'in- verno passatp, erano presenti pa- (Continua a pag. 2. ) 'l/silt::::':,). iiihtttr _ . "lt' 1llllll"ll""llll"0llllllh jghd _ f VICT€)R V) Noi erediamo di essere giunti, sia per noi che per i russi, ad una svolta deeisiva della guerra in no.. stro favore - ha detto Grigg. Pim- pero italiano in Africa, con una' superficie 12 volte superiore a quelle delle isole inglesi, é ormai caduto. "Oggi ei giunge la notizia della presa di Tripoli e di tutta la tripo- litania che completa 1a distruzione dell'impero italiano in Africa. L'0ttava armata inglese ha Porta- to brillantemente a eoPpimento i compito assegnato. "Su1l'Egitto non grava pid la paura dell'invasiope. Nel 1940 l'im- pero italiano era difeso da mezzo milione di soldati: da allora ad og- gi, Mussolini invi6 in Libia altre 8 divisioni e Hitler ve ne invi6 ein- que. Per queste truppe é ormai questions di poche ore. "Non un solo soldato nemico ri- marré sul terreno che era una vol- ta italiano. Oggi nuovi orizzonti si aprono per noi e 1e vittorie delle truppe del generale Alexander guardano gig molto pid ad raeei.. dente di Tripoli". . In Lisbona, il corrispondente ha ricevuto informazioni che rifletto- Burnet Hershey, noto corrispon- dente della International News Service, scrive che, colla caduta di Tripoli, ultima base del perduto Impero africano di Mussolini, vi stirk un rinnovo delle voci, sorte circa due settimane fa in Europa, che l'Italia potrebbe fare una pace separata. , Gomunicato uf'tiieiale sul Convegno di Casablanca "Il Presidente degli Stati Uniti ed il Primo Ministro della Gran Bretagna sono stati in Conferenza presso Casa- blanca sin dal quattordici gennaio. Essi erano accompagna- ti dai eapi di Stato Maggiore dell'Esereito degli Stati Uniti; l'ammiraglio King, comandante in capo della flotta degli Stati Uniti, il tenente generale H. H. Arnold, Comandante delle forze militari aeree degli Stati Uniti, e, per la Gran Bretagna: Eeeo il testo del eomunieato emesso alla conferenza del. Presidente Roosevelt e del Primo Ministro Churchill c01 rappresentaqti della stampa: "L'ammiraglio della flotta, Sir Dudley Pound, Primo lord del Mare; il generale Sir Alan Brooke, Capo dello Stato Maggiore Imperiale; il maresciallo capo dell'Aria, Sir Charles Portal, Capo della Stato Maggiore Aereo. Segue la lista di tutti gli assistenti. Per dieci giorni gli Stati Maggiori combinati sono sta- ti in costante sessions, riunendosi due ty tre volte al giorno e comunicando negl'intervalli i loro progressi al Presiden- te e al Primo Ministro. , Scelti tiratori,eanadesi (Continua a pag. 3) Toronto, Ont. 30 Gennaio 1943 no quali sarebbero gli eventi che potrebbero produrre l'useita del- 1'Italia daIIa guerra: l-La reafizzazione che l'Italia ha perduto il suo impero. 2-Aumento degli attacchi aerei delle eittk industriali e dei porti italiani. Non vi ti in tutta Europa una nazione che sia pid matura per la rivolta che l'Italia. Tutto 6 pronto per cominciare ,ma non vi g nes- suno disponibile per dare fuoco alle polveri. Eeeo ad ogni modo per- ché é ancora presto per peter par. lare di una pace separates: Musso- lini é ammalato, ma é ancora in controllo del potere, il quale tutta- Via. é dominate dai nazi. E opinione dei capi alleati Che solo ulteriori bombardamenti e uh'invasione del suolo italiano po- tranno determinate un mutamento nell'attuale situazione. Quando tale mutamento avverré, esso prenderé forma di una sommossa popolare o di una rivolta di palazzo. A Lisbona, centre di esatte in- formazoini, Italiani giunti lk affer- mano che: L'Italia Ba di aver per- duto l'Impero, che gli alleati han- no distrutto vaste forze ed equi- paggiamenti costosi faseisti, che l'aviazione faseista d praticamen- te annichilita e che 1a marina mercantile é stata eaeciata dai ma- ri, mentre la flotta é eosi danneg- giata da non avere il coraggio di Iasciare i porti italiani. 3-Un invasione del suolo italia- Rassegn'a settimanqle di pensiero e di azione The only Italian newspaper published in Canada Authorized by P. 0. Department, Ottawa, as Second Class Matter. ( VICTOR Y) Ma gli eroici difensori di Stalin- grado sorsero nuovamente dalle ce- neri e lottarono tenacemente , fer- mamente contro i primi feroci at- tacchi dei nezisti. Mentenere Sta- lingrado! divenne 1a parola d'ordi- he del popolo savicsttiea ehe si bak teva eroicamente addossato a1 Vol- ga. Ricordiamo brevemente i fatti: II 22 Agosto 1942 li maresciallo von Bock, dopo avere raccolto at- torno a Stalingrado delle forze e- normi ordin6 l'assalto alla citté. Ventiquattro ore dopo oltre mille areoplani nazisti si lanciarono su Stalingrado distruggendo col fuoco i tre quarti della eitt2. II 1943 deve essere un MM di Vittoria decisive Stalingrado e Leningrado sono ormai due sinonimi che vivranno perennemente nella storia dell'u- manité. Due eitth Che sembravano perdute sono rapidamente diventa- te il cimitero delle "invineibili" ar- mate hitleriane. Stalingrado, Le- ningrado, e l'avanzata den'oitava armata verso la Tunisia segrfano senza dubbio una svolta importan- te nella guerra. Tra gli avvenimenti pid brillan- ti dell'ultima settimana abbiamo l'avanzata dell'Ottava armata ver- so la Tunisia, e la continua travel- gente avanzata delle armate so- viettiehe. Ogni strada, ogni casa, ogni pia- no di easa divenne un campodi bat- taglia. E quello che sembrava int.. possibile divenne una realté grazie al1'eroismtrdei soldati sqviettiei. Questi non solo riuscirono a man- tenere 1a citté, ma il 19 novembre, allo scopo di rompere l'assedio di Stalingrado, comincia 1a grande L'assassinio di' Tresca Se qualcuno volesse scrivere ia storia dei delitti di questi ultimi ventanni, dovrebbe scrivere um so- lo capitolo lunghissimo, e dargli semplicemente il titolo: fascismo. Non si sbaglierebbe ad includere nello stesso capitolo gli abbomine- voli assassini avvenuti in Francia, dell'avvocato Franco Clerici, di Ca. millo Montanari e dei fratelli Ros- selli, e quello di Carlo Tresca, av- venuto a New York la sera del 12 gennaio. Carlo Tresca é stato assassinato nel momenta preciso in cui doveva sorgere il "Consiglio Italor-Ameri- cano per la Vittoria', con la parte- cipazione dei rappresentanti di tut.. te le correnti antifasciste, inclusi i comunisti. E ancora una volta a New York, dopo il delitto, appare lo stile del provocatore che cerca di sviare 1e indagini, di coprire i veri responsabili allo scopo di im- pedire che si realizzi la tanto au- spicata unité. Tutti sanno come e da chi furo- no assassinati i fratelli Rosselli. Ricordiamo, come se fosse oggi, che i fratelli Rosselli furono assas- sinati neI momenta precise in cui era viva la campagna faseitsta in Italia contro la Francia e contro 1'esposizione di Parigi. Ebbene: i giarnali fascisti scrissero chei fratelli Rosselli erano stati assassi- nati dagli antifascisti. Il celebre provocatore non smen- tisce mai lo stile. E sempre lui che grida dagli a1 ladro. A New York alcuni elementi di cui per il mo- mento non facciamo i1 name, ma che sono conosciuti da tutti, sono giunti a1 punto di insinuare che hisognava ricereare i responsabili dell'assassinio di Tresca tra gli an- tifascisti. Noi siamo certi che gli amici a- mericani non cadranno nel turpe tranello dei provocatori e sapranno colpire i veri responsabili. ll si- lenzio, la compiacenza, favorirebbe la causa del nemico. Qualunque sia la qualifica che i calunniatori del.. Pantifascismo si danno, é doveroso respingerli Iontano, isolarli e sma- scherarli per quello che sono. Gli uccisori di Tresca hanno gli 274 College St. - Room dr- Phone MI; 9728 Il eomando nazista rifiutava la resa. Due giorni dopo,le forze so- viettiche lanciavano un attacco tendente alla distruzione delle 22 divisioni naziste intrappolate. La storia dell'assedio di Lenin- grado g ancora phi gloriosa. Quan- do questa storia sarfr scritta rive- Ieré senza dubbio un eroismo in- superabile. I nostri lettori lo hanno scolpito nella loro mente. Li assedianti fp- rono alla loro v.olta assediati. '01- tre 250 mila soldati, circa 22 divi- sioni, furono alla loro volta asse- diate. II giorno 8 dicembre del 1942, poco tempo dopo che Hitler spaval- damente aveva detto che Stalingra- do sarebbe caduta e che hemmeno un battello soviettico circolava sul Volga, il supremo comando soviet- tico inviava un ultimatum alle truppe dell'Asse che erano nei din- torni di Stalingrado. L'eroismo delle armate sovietti- che ha fortemente contribuito ad aiutare tutte 1e altre napioni. Men- tre Hitler sta ricevendo dei duris- simi colpi su1 fronte russo, altri continuati e sistematici colpi gli de- yono tsstire inferti su" altre punti del fronte. offensiva soviettica. Quello che g avvenuto in seguito si eommenta da se. ' Noi ei auguriamo che 1a eogfu- sione che regna tuttora in Africa si chiarisca e che 1e forze anglo-ame- rieane possono rapidamente avan- zare verso altri obbiettivi. Non bi- sogna attendere pid oltre. Una grande opportunit2 si presenta alle Nazioni Unite, quella di ottenere delle vittorie decisive nel corso del 1943. stessi interessi, gli stessi scopi, la stessa marca di quelli che uccisero i fratelli Rosselli. Non vi é dubbio che per vinéere la salita battaglia contra i1 nemico comune che diso- nora I'umanitti intern dobbiamo Vincere su noi stessi la battaglia contro la provocazione. Bisogna dire ai nostri amici aw mericani e canadesi che una delle condizioni del rafforzamento" del fronte interno wt la lotta contro 1a provocazione che é penetrata nelle file dell'antifascismo e Che aumen- teré la catena dei delitti se, non viene stroncata alla radice. Per condurre questa lotta occorre con- servare e migliorare l'amieizia con la parte sana dell'antifaseismo. Una dichiarazione dell'Uffi- cio di informazione di guerra L'Ufficio di Informazioni di guerra (0W1), che dipende diret- tamente dal Presidente Roosevelt, dopo la pubblicazione del New York Post concernente l'assassinio di Carlo Tresca, ha fatto alla stam- pa una serie di dichiarazioni. Per isolate i provocatori e cac- ciarli dalle file del movimento an- tifascista, é urgente, come dice il nostro confratello "l'Unitg del Po, polo" di New York, di condurre an'ampia e profonda inchiesta sulle atti-vité di certi elementi cosidetti antifascisti. Questa volta ha parlato Alan Granston in persona, ii capo della Divisione di Lingue stranipre del- PUffieio Informazioni. Egli ha di- chiarato in sostanza: I) Che il "Consiglio italoramericano per la Vittoria" deve essere uno strumen- to di anitai degli italiani negli Sta- ti Uniti e non si propone di costi- tuire un movimento di liberazione dell'Italia; 2) Che non vi é stats nessuna opposizione all'ammissione dei comunisti nel Consiglio. y "Tresca - ha dichiarato autore- volmente Alan Cranston - non e- ra contrario alla partecipazione def comunisti nel Consiglio perché pen- sava che tutti gli antifascisti do- vessero unirsi sino alla disfatta det fascism".