E quando questa si lament6, perché Pierino sh' era iseritto al Circolo so- eialista, volle calmarla, dmonstran- dole che Pierino aveva ragione: _ La madre dovette tacersi. Ma ne soffriva. Gominei6 ad andisre ogni giorno in chiesa, a fare una preghie- ra speciale per il figlio. Perché la Madonna lo tolga dal- la cattiva strada - diceva lei. Maddalena aveva seguito con inte.. resse ogni discussione tra la madre ed il fratello. Taceva quando lore due discutevano, perché sapeva che avrebbero finito per litigare e lei non voleva aggiungere esca al fuo- co. Con quel caratteraccio di Pieri- not. Litigava anche con lei e si pic- chiavano ancora come due monellac- ci, malgrado il loro resiproco effetto ed il loro accordo "in Tyolitica". Lei, non disperava di convincere la madre. Quando la madre lo seppe, and6 su tutte le furie. Ci mancava ancora questo.' Un socialista ascritto a casa sun! - Vuoi che me ne vada? - disse, per tutta risposta, Pierino. Aveva esitato fine allora, per ti- midezza, ad aderire al Circolo Gio- vanile Socialism del suo rione Ebbe- ne, si sarebbe iseritto, proprio; ave- va ormai 16 anni e sa peva e quello che faceva. --PUNTATA XX---. Ma Pierino, se non poteva convin- cere né dimostrare a sua madre che l'illuso non era. lui, ma lei: poteva per6 dimostrarle che non era pif1 affatto un bambino. "Simile dottrina interpretata er- roneamente si converte molto spes- so in un pretesto per intervenire ne- gli affari delle altre Nazioni. Quan- do alla Conferenza di Buenos Aires fu firmato i1 protocollo di non inter- vento di tutte 1e republiche ameri- cane negli affari delle altre Nazio- ni, il Messico consider?) Che la dot- trina Monroe aveva cessato di esi- stere. Cardenas ha dimostato inoltre che la Conferenza di Buenos Aires ha stabilito il prineipio della consults- zione tra 1e repubbliche americane. via, della Rumania e dell'Ungheria, prima che si convochi 1a Conferenza delle Nazioni dell'intesa Baleanica fissata per il prossimo febbraio a Belgrado. Non si conosce quali siano esat- tamente gli accordi stabiliti nel col- loquio di Venezia tra il Ministro Cia- no P. il rappresentante del governo Ungherese: ma é certo che 1a diplo- mazia fascista lavora nelle capitali dei paesi Balcanici per realizzare un accordo che gli permetta di peter utilizzare 1a forze militari di quei paesi nell'eventualith di una guerra contro l'Unione Soviettica. La diplomazia fascista lavora feb- brilmente in direzione dei paesi Bal- canici. Sembra che il Ministro Ciano debba nuovamente incontrarsi coi Ministri degli esteri della Jugoslar "La dottrina Monroe non é mai stata riconosciuta dal Messico e non ,pné tssrcrccriconoseiuta né dal Mes.. sico né dagli altri paesi latino-ame- ricani. Questa dottrina fu sempre 1lespressione di una politica unilate- rale che gli Suti uniti applicarono allo scone di difendere i propri inte- ressi e di escludure da questo emi- sfero i paesi européi. Nelle stesso tempo ha definito com- pletamente false. la notizia Compar- sa in alcuni giornali a proposito del- l'invio nelle acque messicane di alcuni piroseafi americani per "tutelare Ia neutralitli del Messico". I confini d'Italia - scrivono i giornali ungheresi ben pagati dal fascismo - non terminano alle Alpi o nelle montagne dei Balcani, ma ar- rivano sino ai Carpazi. Linea che secondo i giornale faseisti sarebbe minacciata da forze che devono es- sere distrutte. I giornali del fasci- smo italiano tanto per non shagliarsi accentuano gli attacchi contra I'Unio- ne Soviettiea ed arrivano ad auspi- care la santa crociata contro il popolo Soviettico. _ A proposito della dottrina Monroe il Presidente del Messico ha detto: Il Presidente del Messico Lazzaro Cardenas in una note. data ai gior- nalisti ha dichiarato che i1 Messico Bi rifiuta nettamente di riconoscere la dottrina Monroe. Egli ha soggiun- to che il Messico tratterii alla sua maniera la questione dell'indennit2 ai grossi industriali del petrolio. r- Abbi pazienza, mamma; tu La guerra nei Balcani dunque, é necessaria secondo il fascismo per "salvare la eivilth. Ma in questa av- ventura vi sono molti elementi che tengono perplesso il faseismo. E' PAG. 4. Cardenas non riconosce la dottrina Monroe veto che la guerra g un buon Note Internationals; ll fascismo e i ttaesl Baicanici Maddalena si tacque. Non aveva il coraggio di dare alla madre questo dispiacere, di dirle che era vero, che - Sta a vedere Che adesso diventi socialista anche tu! - Aneh'io ho sofferto, aneh'io sto male, e pid di voi, perehé vedo star male voialtri; pure, non mi sono ri- bellata, non ho perso la fede in Dio...... - Ma é proprio perché vi é della gente come te, che non si ribella, che si continua a star male! E la fede in Dio non e'entra proprio per i ricchi? I preti: e lo dicono perché hanno interesse a dirlo. Ma non é niente. Chi é che dice che Dio é per vero affatto: tu stessa quando ci raeeontavi 1a storia sacra, ei dicevi che Gesfs é sempre state per i poveri, non per i rieehi! forge, certe cose non puoi capirle. Forse, non vuoi. Ma prova a me- terti nei panni di Pierino; lui ha dovuto andare a lavorare a dieci an- ni, dopo perché era povero. Ha la- vorato sempre e, pur lavorando, ha sofferto la fame e la miseria, come tutti noi. E' naturale che sia arri- vato a chiedersi perché le cose deb- bano proprio andare cosi e non in altro modo. Attraverso 1e discussio- ni coi suoi compagni di lavoro, at- traverso la sua esperienza propria e tutto quello che ha visto e subito durante Io sciopero dei metallurgici é giunto a concludere che le cose vanno cosi perché e'é della gente che ha interesse a che non cambino. Questa gente bisogna combatterla; e per combatterla bisogna esser forti, bisogna esser in tanti. Ecco perché lui é entrato nel Circolo Socialista. affare per i grossi industriali side- rurgici italiani. E' vero anche, che l'ob, biettivo di Mussolini coincide nei Bal- cani coll'obbiettivo della reazione eu- ropea: colonizzazione e divisione del- le spoglie dei paesi Balcanici. Ma, daltro Canto, i1 piano del faseismo suscita ed acuisce la coscienza nazio- nale e la combattivité dei popoii dei paesi Balcanici. Il tentativo di Mussolini di otte- nere il permesso di attraversare con l'esereito il territorio della Jugosla- via diventa un fattore potente di unione nazionale e di sviluppo so- ciale dei popoli Baleaniei sulle basi della" difesa dell'indipendenza e delle libertfy, popolatli. City g dimostratoi dal fatto che mentre seriviamo i partiti e le forze soeiali della Jugoslavia stan- no prendendo nettamente posizione contro un eventuale autorizzazione di passaggio alle truppe del faseismo italiano. Si crede negli ambienti bene in- formati che Cardenas ha voluto dire che il governo Messicano pagheré alle Compagnie solo i1 valore dei capitali - maeehine, utensili, ecc. - che esse avevano investito nel Mes- sieo e non il valore del sottosuolo come pretendevano 1e Compagnie. A proposito di questa questions, Cardenas, ha detto Che 1e trattative con l'avvoeato Richberg erano termi- nate e che l'avvoeato non era consi- derato in Messico come i1 rappre- sentante delle Compagnie. Consegu- entemente, concluse Cardenas, 1e dichiarazioni del1'avvocato Richberg non hanno alcuna importanza. II Messico regoleré Ia questions del pe- trolio pagando alle Compagnie i1 valore dei capitali di cui sono state espropriate. Discutendo la questione del petro- lio, Cardenas ha richiamata 1'attenzio- ne su alcuni articoli comparsi nella stampa americana che fanno dire a1- l'avvoeato Donald Dichber, difen- sore degli interessi dei grandi indu- striali del petrolio, che non vi é nes- suna possibilité di accordo col trom verno attuale del Messico. Per6, l'ineertezza e la prudenza at.. tuale dell'imperialismo italiano non potré durare lungo tempo. La politica imperiale del fascismo italiano ha una sua logica Che lo traseina ineluttabilmente, sempre pifs in fondo, nel vortice della guer- ra. Find a quando 1'Italia non Iasceré soltanto ai pescicani fascisti il dirit- to di giudicare quale sia "il miglio- re affare": 1a pace o la guerra. Si- no a quando non si costituiré anche in Italia un'unione nazionale pel pa- Ed ha soggiunto che questa diehia.. razione era stata approvata col pro- posito di impedire l'intervento diret- to o indiretto da parte di una Nazio- ne americana negli affari di un altra. ne e per la pace, per la liberazione dalla sehiavitfs attuale, il pericolo del- la guerra persists leggele e Dillondele l A _ y 0 tt ta e Pierino erg gifs grande. Nella piccola cameretta di via Gioberti di via Gioberti dovevano risolvere la questione di spogliarsi, alla sera, an- dando a Ietto al buio; ed al mat- Da due mesi avevano cambiato al- 1oggio., Appena Pierino aveva ritro- vato del lavoro, come garzone in una bottega da lattoniere, avevano deciso di cambiare casa. La decisions era necessaria; Maddalena era adesso, a1- meno per il fisico, una ragazza fat- Ma avevano davanti a loro degli avversari agguerriti e la lotta era dura, specie nel mandamento al qua- le apparteneva il quartiere dove abi- tava. ades'so Maddalena; il sobborgo detto Crocetta, dalla grande chiesa Che sorgeva proprio 1i, vicino alla casa. "IQ-3K1 Le elezioni érano ormai vieine. I socialisti contavano di ottenere almeno tre sui cinque seggi della cit- ti. Avrebbero cosi dirhostrato che Torino, operaia ed industriale, era socialists anche lei era socialista, che difendeva il fratello, non solo perché lo ama- va, ma anche perché ne condivideva le idee (quantunque vi fossero molti contrasti, anche in questo, tra lei ed il fratello). Gioventu1 senza sole Di solito le navi baleniere, quelle moderne, sono diverse da tutte 1e altre che solcano i mari di questo mondo. Hanno qualposa: che sta tra la "earretta", la "portaerei", ed il "traghetto", con due fumaioli a pop- pa, con possenti gru elevantesi a1 cie- 1 lo, un ponte liseio e spazioso da sem- brare un campo sportivo e una bocca spalancata a poppa, come una gal- qeria a1 livello del mare. Un leviga- to pendio di legno sale dalla soglia nel"interno, fin sulla coperta. Que- ste moderne baleniere sono veri e propri oleifici galleggianti in eui i cetacei uccisi vengono sul posto ela- borati. Tutto l'esito della caccia dipende dalla loro perizia e maestria. Bisogna individuare il cetaceo, conoscere 1e sue abitudini, giungere a tiro, saper Ognuna di esse ha una quindicina di uomini di equipaggio, tutti rudi e forti marinai norvegesi. L'arte del- la caccia alle balene non s'impara: si eredita. Infatti le flottiglie inviate dai tedeschi nel mare del nord han- no date scarsi risultati, per quanto alcuni uomini dell'equipaggio fossero norvegesi. Si puts dire Che i vecchi marinai delle baleniere norvegesi sentano 1a presenza dei grandi cetacei, la in- tuiscano. Ma per cacciarli, i cetacEf, 663612 rono 1e pieeole navi, svelte, e ar- mate a prua di un cannone. Quelle grandi, gli oleifici, per intenderci, rappresentano la base alla qualle van- no le navi leggere della flotta. UN'ARTE CHE NON S'IMPARA nucupmuu Leucacu auuauuw neceuw "Acute Iltgll soontri arei Che hanno avuto luogo attorno alla linea Magi not. I Caee1atovi'i di Baiiene Un'alba grigia e frizzante in cui i nari del nord sembrano di piombo fuse; il cielo si estende gravido di brume che naseondono il sole e le coste appaiono come una tenue stu.. matura delforizzonte. _ A popa i gabbiani inseguono. Il rauco stridio si confonde col rumore del mare, col gorgoglio della seia e coll'ansimare delle macchine. Griosita' scientifiche Romanzo di ESTELLA (Teresa Noce) LA VOCE DEGLI ITALO-CANADESI Questa, manesca, 1e aveva tirato uno schiaffo. Ma Maddalena non era tipo da lasciarsi schiaffeggiare, an- che da una donna incinta, come la vicina, senza reagire. Ed aveva rispo- sto con un'altro schiaffo. La donna, piangente, aveva allora chiamato il marito, garzione nella vicina osteria, in aiuto. L'uomo, brutale, s'era get- tato su Maddalena che s'era difesa con la unghie e coi denti. La zuffa era diventata tale che 1e vicine di casa erano corse dal commissario di polizia, perché una guardia venisse a dividere i litiganti. Loro non si Senza volerlo, la questione l'aveva risolta Maddalena. E l'aveva risolta in un modo di cui adesso sentiva onta: facendo un putiferio ed uno scandalo tale, che il padrone di casa aveva voluto sbarrazzarsi di loro a tutti i costi. Per un secchio daequa, aveva 1i- tigato con una vieina. Ma eambiare casa era una questio- ne grave. Non avevano mobili loro: quelli della cameretta erano del pro- prietario di casa. Come fare per am- mobigliare, anche sommariamente, due stanzette? tine, Fierino, appena vestito doveva usgire ed andarsi a lavare nel cor- tile, protestando, per permettere al- le "donne" di vertirsi e di lavarsi nella pieeola catinella famigliare. Un sistema ultra-moderno g rap- presentato da un minuscolo apparec- chic radio trasmittente, emanante au- tomaticamente un determinate grup- po di segnali Morse. Mediante que- st'appareeehio, applicato all'asta in- tissa nel corpo del cetaceo ueeiso, 1e navi baleniere possono, coptando con la radio di bordo i segnali, stabilire sempre la posizione della carcassa prima di morire. Poi, la carcassa della balena uccisa viene riempita d'aria mediante una pompa, affinché galleggi. Sul dorso si infigge una bandiera con i colori della baleniera, come segnale per ri- trovarla. Allora Ia baleniera si avvicina di nuovo alla vittima e spara un secon- do eolpo. Spesso succede Che biso, gna eonfieearle diverse fioeine in cor- po e che il gigante si dibatte ore prima di morire. La fioeina penetra profondamente nelle carni e dopo breve tempo la granata esplode. Di solito 1a balena colpita si sprofonda sott'aequa, fug- gendo rapida. La sagola, lunga un chilometro, si svolge rapidamente seguendo il cetaceo in fuga. Poi 1a bestia ricompare alla superficie; zam- pillando foutane di acqua a sangue; E in tutto ci6 i norvegesi sono maestri insuperati. Di solito 1e navi baleniere si avvieintmo a circa 40 metri dal cetaceo prima di sparare. Meglio é far partire il colpo da 30 metri. Oltre i 60 metri i1 colpo é sprecato. Il cannone lancia una fio- eina lunga un metro e mezzo unita a horde a mezzo di una sagola 're- sistente. Alla punta v'é infissa una granata cariea di un chilo di polve- re. I colpi migliori sono quelli che vanno dietro 1a pinna laterale. scegliere a colpo d'oeehio in uno stuolo di balene 1a migliore, inse- guirla, avvininarlesi con cautela e circospezione, prenderla di mira e infliggerle i1 colpo nel punto giusto. LA RADIO AL SERvIZI0 DEI CACCIATORI La madre aveva perei6 potuto af- fittare due camerette a1 quarto pia- no in una casa operaia di corso Pe- schierai Nella pits grande, Che si apriva sul grande baleone comune, avevano messo due letti: uno per la madre, I'altro per 1e due sorelle. In faeeia, i1 vecchio cassettone zoppo. Non e'era altro: e la camera, eosi sommariamente ammobigliata, sem- brava pif1 grande. L'altra cameretta avrebbe servito da cucina e da came- ra da letto per Pierino. Oltre il let- tino di questi, i1 tavolo, Ia panca e due sedie la ammobigliavano. Co- me prima, la cucina si faeeva sul fornelletto di term; solo quando le cose andavano eccezionalmente bene o faceva freddo da non peter resi- stere, si accendeva la stufa. Questa seconda cameretta prende- va aria e luce da una finestrella, in Seeeato da quello scandalo, il pro- prietario di casa aveva Iicenziato il garzone con la moglie e la famiglia di Maddalena. Ma, per ottenere che questa traslocasse senzaurbbligarlo a spese di usciere, aveva dovuto accon- sentire a ceder loro, per duecento lire, pagabili a dieci lire il mese, i mo- bili della cameretta, cambiando per6 il letto grande con due pif1 piceoli. Divisi i litiganti, s'era contatato con sorpresa che non Maddalena, so- la contro due persone grandi, aveva riportata la peggio: ma 1a moglie del garzone alla quale - e la mo- strava come un trofeo - Maddalena aveva strappato Ia treccia posticcia...... azzardavano, temendo la brutalité. ben conosciuta' del garzione di oste- ria. Qui il lavoro é duro e arduo. 11 cetaceo deve essere sollevato a bor- do, sezionato. II grasso, 1a came, 1e ossa: tutto é utilizzabile e tutto de- ve occupare un suo posto. S'aggiunga che i mari tempesto- S'aggiunga che i mari tempesto- si del nord spesso mettono in peri- colo la vita dei pescatori. Ueeise tre o quattro balene, 1e navi leggere 1e prendono a rimorchio e le trascinano alla nave base. Naturalmente, ei sono ancora pie- cole e solitarie baleniere, che non hanno navi che 1e attendono. Qui il lavoro é duro e arduo. 11 galleggiante e ritrovarla facilmente, anche con la nebbia e di notte. I primi sintomi consistono in un'elevazione febbrile, talvolta anche notevole, che pu6 aeeompagnarsi a un raffreddore banale, a un'angina, o a una bronchite. Altre volte i bambini colpiti si lamentano di mal di testa, associato a malessere dif- fuso, a dolori alle giunture, a son- nolenza. Pu6 per6 aeeadere anche i1 contrario: i piccoli papzienti cioé pos- sono entrare in mm stato di agi- tazione insolita e possono sopravve- nire delle convulsioni. Spesso a que- sti sintomi si aggiungono la disap- petenza, i vomiti, la diarrea. Co.. me Si vede, tutti sintomi comuni a molte malattie, e che di solito non fanno pensare i genitori a1 grave pe- ricolo della paralisi infantile; per6 quando nella localité ci sia un'epide- mia di, questa malattia, bisogner4 subito pensare a questa possibilitd a chiamate il medico colla massi- ma urgenza. LA PAROLA DEL MEDICO Dopo qualche giorno, mentre i1 bambino talora ha ancora; febre, di solito a1 mattino, i genitori osserva- La paralisi infantile é una malattia infettiva, contagiosa, che colpisce di solito i bambini, specialmente tra il primo ed il quarto anno di vita, ras zamente gli adulti. Essa é causata da un germe, Che probabilmente é un virus filtrabile, cioé un germe di proporzioni piccolissime. Lo si trova sulla mucosa nasale, sulla faringe, sulle tonsille, sulla mucosa bronchia- le e su quella intestinale degli amma- lati o dei convalescenti di paralisi in- fantile, ma spesso esso soggiorna an- che negli organi summenzionati di individui sani, i cosidetti portatori di germi. Cogli starnuti o coi colpi di tosse esso viene lanciato nell'aria, e penetra quindi nelle alte vie respi- ratorie, e probabilmente anche in quelle digerenti, propaganda cosi la malattia. ' i 'ti 1W1: La paralisi infantile si riseontra purtroppo ancora con una frequenza eeeessiva: fanno scorso si sono avuti circa 7300 casi negli Stati Uniti. Di solito, in una data localité o in una data zona, esistono pochi casi isolati, finehé a volte la' malattia acquista una diffusione larga, tumultuosa, a carat- tere d'epidemia, spargendo il terrore nelle famiglie; in seguito i1 humero dei casi nuovi diminuisce un'altra volta, e fepidemia si spegne, pur manifestattdosi ancora qualche cosa isolate qua e 15.. Il decorso della paralisi infantile Qualche tempo fa una madre m'ha chiesto delle spiegazioni sulla paralisi infantile, questa malattia che tanto interessa e preoccupa tutte 1e fami- glie. Credo che sia quindi dinteresse generale di parlarne oggi qui. LA PAEAIJSI INFANTILE SABATO, 20, GENNAIO 1940 L'uno, Giuseppe Devione (1) --. era avvocato e giornalista. Rappre- sentava bene, anche fisicamente, 1a classe che voleva mandarlo al Par- lamento: bell'uomo, elegante di mo- di e di vestire, gentile e compito con gli elettori, brillante oratore. Su di lui si concentravano oramai le spe- ranze della borghesia torinese di togliere la maggioranza dei seggi ai socialisti. Liberali e monarchici, con- servatori e demoeratiei, avevano fat- to bloeeo attorno a lui. La Chiesa. pure lo sosteneva attivamente: i1 par- roco della Crocetta aveva accennato a Iui dal pulpito, la domenica pri- ma, per raccomandare ai sudi par- roeehiani di riflettere bene, di ispi- rarsi a Dio prima di dare i1 proprio voto: e di darlo ad un difensore della Chiesa, della Patria, della famiglia, Quasi ogni sera, perei6, grande co- mizio. Parlavano i rappresentanti dei principali partiti avversi: il sociali- sta ed il monarehieo liberale; qualche volta, parlavano i due stessi candi- dati. fondo, alta da terra e prospicente, un p6 di traverse, 1a grande piazza che si stendeva a late della chiesa. della Crocetta e che era diventato il campo di battaglia oratoria delle parti avverse, durante il periodo elet- torale. I soeialisti erano riuseiti, in un primo tempo, a conquistare i tre seggi. Ma poi, in seguito all'improv- visa morte del deputato eletto l'ope- raio Pilade Gay, la bataglia elet- torale si era riaperta. Molto é stato fatto in tuti i paesi, e specialmente negli Stati Uniti per combattere questa malattia, durante gli ultimi anni. Ma bisogna ricorda- re che 1a lotta non é ancora comple- tamente vinta, e che é necessario con- tinuarla. Questa é la guerra che bi- sogna condurre; 1e riduzioni dei fon- di destinati alla salute del popolo, a beneficio delle spese per gli arma- menti mettono invece gravemente in pericolo la continuazione di questa lotta e la salute del popo1o ameri- cano in generale. Raramente invece 1a malattia con- duce a morte i pieeolr ammalati. Quando non guarisce completamen- te, restano delle paralisi alle gambe, o alle braeeia, o ad altre parti del corpo; spesso gli arti colpiti si tra- sformano, diventano sottili, e di fre- quente si hanno anche delle altera.. zioni e delle deformazioni seconda- rie, causate cioé dalle gravi altera- zioni a cui i muscoli vamo incontro: si possono avere delle deformazoni degli arti e talora anche della colonna dorsale, che si ineurva. Una volta insorta la malattia in un bambino, 1a cura eonsisterk nel- la somministrazione quanto rapida possibile di siero di sangue preleva- to da persone guarite ty da convales- centi, per iniezione. Si use. pure del siero di seimmie a cui in preceden- za sia stata inoeulata 1a malattia. Oggigiorno molti instituti seientifiei preparano tale siero, cosicché é pos- sibile, ed g assolutamente necessario, averne delle quantitfs notevoli sem- pre in riserva. Difatti uno dei fat- tori phi importanti per la guarig'io- ne completa ' 1a somministrazione quanto pits rapida possibile del siero; a mezzo di essa il numero delle gu- arigioni complete é aumentato in mode notevolissimo. Tuttavia anche nei casj in cui 1e paralisi avvengeno c wsrsiqrmrrtauav ni non sono oggi phi cosi gravi co- me erano in passato: col massaggio, coll'elettroterapia, colle cure ortope- diehe, si riescono ad evitare 1e defor- mazioni in un grande numero di ca- si, e spesso a conservare una certa capacité di movimento nei muscoli colpiti. Di solito, dopo qualche tempo, una parte dei muscoli paralizzati riaequi- sta la capacité di muoversi, le para- lisi si attenuano e possono anche scomparire del tutto; il bambino gu- arisce cioé completamente. Ma, in un certo numero di casi, pur dileguando 1a paralisi in una parte dei territori colpiti, essa sussiste in altri, e di- venta allora duratura e irreparabile. In generale, i miglioramenti awen- gone dopo 3-6 mesi dall'insorgenza delle paralisi; dopo tale periodo non si pu6 pif1 sperare in un migliora- mento ulteriore. La cura no che il loro bambino non muove pid, o muove in modo incomplete, un braccio o una gamba,, o non é pif1 2apace di rizzarsi a sedere sul let- tino, o Iascia ciondolare gifs la te- sta. La paralisi pu6 colpire dappri- ma uno qualunque di questi territori e propagarsi poi ad altri, accompagna ta o no da nuove elevazioni della temperatura. Con maggiore frequen- za sono colpiti gli arti inferiori. Il dottor ANTONIO. (CONTINUA)