Angelo Principe' Italian Canadian Digital Newspaper Collection

La Voce degli Italo-Canadesi (1939031), 2 Feb 1940, p. 4

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- Le ragazze devono restare in casa - sentenziava 1a madre. - Ma tu esci! Appena uscita la madre, svelta spingeva i1 letto sotto 1a finestra e si metteva in ascolto. Fece anche di phi. Aveva asser- vato lo scompiglio e I'irritazione che provocavano 1e grida di /abbasso" mentre un oratore parlava; e lei, og- ni volta che era Siam che era Be- vione od un suo partigiano che par- Iavano, strillava con tutta 1a forza dei suoi polmoni, avvicimando la bocca tra 1e sue mani ad imbuto alla griglia: abbasso Bevione! viva Bo- Pierino, naturalmente, tagliava la corda anche prima della madre, ma per Maddalena non e'era modo di uscire. Di fronte all'onorevole Bevione stava Mario Bonetto, _operaio, candi- dato del Partito socialista. Un uomo modesto, un lavoratore padre di fa- miglia, amato dai suoi compagni di lavoro .e di fede. Rappresentava be- ne, anche lui, i suoi elettori, la mag- gioranza dei lavoratori del manda- mento quasi tutti operai come Iui. Tutti lo conoscevano: non era ora- tore elegante, forbito come Bevione; parlava semplicemente, da operaio, ma da operaio abituato a discutere, a convincere i suoi compagni di la- voro. t La madre di Maddalena non man cava a nessun comizio. Appena man- giato, la sera, rinchiudeva in casa Maddalena e Giovanna e lei scende- va in piazza , ad ascoltare gli oratori. Davanti al Giappone si delinea Ia prospettiva dell'esauri- mento delle sue risbrse industriali e finanziarie e dell'aceresei- mento del malcontento popolare. Davanti alla Gina democrati- ca e popolare si delinea inyece la prospettiva dello sviluppo eeonomico della consoIidazilone ulteriore "e dell'allagramento del fronte unico nazionale giapponese. 'Non vi é dubbio che 1e forze offensive dell'esereito giap- ponese si asauriscono sempre pm. L'esereito giapponese deve passare alla difensiva sia nelle proprie retrovie, che su nume- rosidronti. Ci6 non esclude nuovi tentativi offensivi del co- mando giapponese, fatti a rischio di grandi perdite._La cat- tura di Hiaoshan, a 115 miglia al sud di Shanghai e l'offerr. Siva dal sud in territorio sino ad ora non occupato sono uno di questi tentativi. Gli uffieiali gjapponesi affermano che questa campagna tende a punire tutti coloro che sino ad ora a Shanghai, Nanking, Hanchov ccc. sono sfuggiti al castigo. Ma é innegabile che tali tentativi non riescono a spezzare la resistenza delle armate popolari einesi. l Questi sueeessi 1lell'armata popolare cinese dimostrano che le speranze di un eventuale capitolazione della Gina mu si realizzano. L'esereito cinese conserva intatta la sua capa- cité. di combattimento e l'uniti nazionale della Gina si é raf- forzata ancora. Poiché la Gina ha perduto alcune grandi city. tg e numerose ferrovie, la guerra liberatrice del popolo é entrata in una fase che 6 carratterizzata dall'intensificazione della guerra dei partigiani, dam una mobilitazione maggiore delle masse armate del popolo e da una preparazione siste- matiea della controffensiva._ Il servizio centrale di informazione del governo cinese annuncia che le truppe cinesi della provincia di Kwangsi hanno completamente distrutto nella provincia di Hupek una divisio- ne giapponese composto di 4 mila uomini. Altri 7 mila giap- poriesi sono stati fatti prigioneri. LA GUERRA IN GINA La tendenzzi fondamedtale del governo ungherese e quel- la di cedere alle mire del fascismo italiano. Questa tendenza pu6 costar molto cara ai grossi latifondisti ungheresi. La politica del governo ungherese dimostra che esso si presta facilmente a questa pressione del fascismo italiano. Ma la debolezza di questo orientamento del governo ungherese resta per6 quello che é state sempre il vizio fondamentale del revisionismo ungherese: la mancanza di una lotta per portare l'Ungheria ancora dominata dai grandi latifondisti almeno al livellp socia1e e pplitipo deglifltttl della Pieeola Intesa. _- Giustizia per l'Ungheria! Questa e la formula del revisio- 1iismo ungherese, sostenuto dal faseismo italiano. Ma in mezzo alla politica del revisionismo, il popolo ungherese stesso e mi- nacciato dall'ingiustizia e dalla tirannide del regime inter- no. Il governo fascista cerca ora di neutralizzare i gruppi so- stenitori della politica revisionista per ottehere un riavvici- namento con gli Stati della piccola Intesa, nei confronti dei quali l'Ungheria chiede la revisions. Mussolini si propone di gjungere in breve tempo alla formazione di un blocco dei paesi btileaniei sotto il controllo dell'imperialismo italiano. Mussolini ha infatti incoraggiato per anni il revisionismo ungherese e lo ha fatto nel modo p111 demagogico possibile, destando speranze irragionevoli, la cui realizzazione avrebbe implicato delle lunghe guerre. Nel 1930 Bethlen stesso si ae- corse Che a questo modo l'Ungheria sarebbe stata considerate in tutto il mondo come un perieoloso fautore di guerra e I'indirizzo phi moderate che egli volle ~imprimere alla poli- tiea estera ungherese fu una delle cause della sua rottura col reggepte Horthy e de_l fuo passaggio all'opposiziorle. I governi successivi continuarono a sperare ciecamente in Mussolini. Questi come lo dimostrano i recenti eolloqui col Ministro dell'Ungheria non intende affatto lasciar eadere la carta ungherese: Dal 1920 in poi il problema del revisionismo ha un'im- portanza decisiva nell'orientamento della politica ungherese. Ma se negli anni immediatamente successivi alla controri- voluzione bianca, il movimento revisionista sognava azioni av- venturose (per fnanziare le quali giunse com'é noto, fine a falsificare aleune deeine di milioni di franehi francesi), dal 1926 in poi, sotto la direzione del governo Bethlen, esso con- tava in proposito particolarmente sul governo italiano, col quale aveva coneluso fin dal 1927 un patto d'amicizia che equivaleva ad una vera e propria alleanza. LA QUESTION!) UNGHERESE E L'ITALIA PAG. 4. - PUNTATA XXI - Note lnternazionali 'netto! Viva il socialismo! Quelle grida ottenevano sempre un grande effetto: l'oratore, interdetto, molte volte perdeva il filo del discor- so, esitante; e tutta Ia fella, ridendo e commentando, si voltava a guardare verso l'alto muro, tutto Sutlro, da cui pareva venisse la voce; ma non Ire- deva mai niente, perché Maddalena _rimaneva al buio e senza poter spin- gersi fuori dalla finestra, per via della giglia. La madre per6 dovette sospettare qualche cosa. Forse, 1e parve qual- che volta di riconescere la voce di Maddalena; perehé, una sera che questa aveva strillato pili forte e phi a luryro, tanto che un gruppo di stuEenti che eireondava l'oratore ave- va risposto alle sue grida, intiman.. do all'ignoto disturbatore, con le canne levate verso le finestre della casa operaia, di "seendere se ne ave- va il coraggio" - la madre di Mad. dalena risali improvvisamente. Ma la ragazza era stata pits svelte. di lei. Indovinando che una sera o Paltra la madre si sarebbe messa in sospet- to, appena lanciate 1e sue grids. seen- deva, rimetteva il Ietto a pesto e cor- reva a cacciarsi sotto 1e coperte, do- ve Pattendeva 1a sorella che rideva pensando al tire che Maddalena gio- cava alla madre. Cosi, quando sentr. rono la madre mettere pian piano ta chiave nella serratura, finsero tran- quillamente di dormire. La madre entr6, eccese un memento la cande- la e si avvicino al loro ietto. Dovet- te certamente aver rimorso dei suoi sospetti, perché si china e le baci6 Era veto. Benché Maddalena so- spettasse che fosse per altri motivi che Pierino non la voleva con sé, al Cireolo, puge doveva ammettere - No: prima di tutto, le bugie si possono dire ai pad.roni, Pla non ai compagni. E poimle donne come te devono stare a casa: cosa vuoi veni- re a fare a1 circolo, tu che vai an- cora in chiesa? Malgrado ogni sforzo fatto dagli operai e dai socialisti della "Croeet.. ta", Mario Bonetto venne battuto per poche decine di voti dal candidato conservatore. Ancora una volta, i mezzi potenti di pressione e di cor- ruzione di cuiMsponeva la borghe- sia avevano prevalso sulla volant2 dei lavoratori. Maddalena raceont6 in seguito, al fratello, l'episodio della finestra. Ne fecero assieme le pid matte risate. Pierino era contento della parte che Maddalena prendeva alle sue idee. Ma le diede una grande delu- sion quando rifiut6 di portarla con sé a1 circolo socialists - Sei troppo giovane - 1e disse. --Ma se sono phi grande di tel - --Non vuol dire: hai solo 13 anni. - Posso dire di aveme 15 e maga- ri di essere pid vecchia di te, pian piano tutt'e due sulla fronte. La realizzazione nei vari collegi elettoriali, dell'unitii' delle forze progressive attor- no ai candidati che si impegna- no di lottare contro la reazione saré un passo importante per tutta la democrazia canadese. Gioventu' senza sole ai candidati ch-e si impegnano di lottare contro le forze re- azmnarle. _ Perci6, queste elezioni avranno un'impovtahza eeee, zionale. Esse sollevano in pie- no e con maggiore forza che nel passato, il problema det.. l'unitti di tutte le forze demoj cratiche ' progressive attorno Un numero sempre phi im- ponente di persone si allontay na dai due vecchi e tradizionai. li partiti. Si comprende semi pre phi il grave perieolo ehd rappresenta per il popolo ca: nadesedcp formazione di un Ro- verno di "Unione Nazionale" basato sulla coalizionc di un gruppo di reazionari al ser- vizio del grande ea.pitale. Ma la tendenza della mag- gioranza della popolazione ca- nadese é nettamente progres- siva. La politica reazionaria del partito conservatore, in varie occasioni é gia stata re- spinta nelle province phi im. nprtanti del Canada. Inoltre, le grandi masse popolari sono disilluse della politica passiva condotta dal governo di Mae,- kenzie King. Era questa senza dubbio il primo passo per l'organ?zza- zione immediate. di una coali- zione delle forze reazionarie. Le dichiarazioni del capo del partito conservatore Iasciano chiaramente comprendere che nelle varie province si eereherg di organizzare le forze pid re- azionarie per far nascere un governo di Unione Nazionale al servizio degli interessi del- l'alta finanza. '(Seguito della prima pag) richiesto le elezioni lanciando la parola d'ordine' King deve angarsene dal potere. Quests cartina dimostra come furono fissnti i confini dei paesi balcanici do- po la Grande guerra, i territori annessi e la rispettiva popoiaaiont Scioglimento del Parlamento Romanzo di ESTELLA (Teresa Noce) LA VOCE DEGLI ITALQ-CANADESI VI. .-.. eredeva a Dio? Qui stava la vera quéstione. Pierino non ci eredeva affatto: ma lei? Lei...... era costret- ta ad ammettere che si credeva. Non poteva pensare che, alyinfuori di questo mondo che lei vedeva, toccava e conosceva, non ei fosse pif1 niente. Le sarebbe sembrato di spogliarsi volontariamente di qualche cosa, di diventare ancora 'pil'x povera, se non avese creduto pits-., Eppoi, le pia- ceva, la cominoveva e ei credeva al- la storia di Gesd; per lei, Crista era Credeva, lei, a quello che dicevano i preti? No: e lo aveva dimostrato. Non credeva neanche alle pratiche della chiesa: alla messa, alla con- fessione, alla comunione. Praticava perché la madre glielo imponeva, ma non ci credeva affatto, a queste eo- se, Tubt'al pif1, si queste pratiche esercitavano un certo fascino su di lei; le piacevano le funzioni religiose, l'odor d'ineenso, la musica dell'orr. Kano...- che l'aceusa di Pierino era vera. Lei andava in chiesa. Perché? Aveva finora evitato, vo- 1ontariamente, di esaminare per quale ragione, lei che si sentiva e si dice- Ira ssoeialista, andasse ancora in chie- sa. Ma adesso non poteva pif1 sfug- gire alla domanda: perché'! Si esa- min6 a fondo, rifletté a lungo. Il merito di questa bella fe- sta va dato oltre al Comitato Esecutivo della Loggia Rina- scenza, al fratello Luigi Borto- 'lotti che, come nel passato a Ottawa, anche qui a Toronto continua ad essere 'uno dei piti tenaci e provetti costrut- tori dell'Ordine Italo-Canade- se. Tutti gli intervenuti trascor- sero aleune ore di vero godi- mento fardgliare. Sul finire il fratello Luigi Palermo, presi- dente della Grande Loggia del- l'Ontario, presentato dal pre- sidente della Loggia Rinas- cenza Luigi Ciotti, ha 'rivol- to ai presenti alcune appro- priate parole sulle attivitsi e gli scopi nobilissimi dell'Ordi- no Italo-Canadese. Sabato, 27. gennaio, nella casa messa gentilmente a di- spisizione del fratello Luigi Bortolotti, fondatore della Loggia Colombo dell'Ordine Italo,Canadese di Ottawa, ha ivuto luogo una bella festa famigliare. Bella festa della loggia Rinascenza II movimento operaio ha di fronte a se una buona occasio- ne per divenire in tutte le pro- vince il dirigente della grande maggioranza del popolo ca- nadese, nella lotta per il pro- gresso e la democirazia. In pre- senza del pericolo della cgsti- tuzione di un governo della re- azione bisogna fare appellp all'uniU della popolazr6iRs ai... nadese, evitare con ogni mez- zo che la popolazione si di- vida in piccoli gruppi. In una parola, é necessario unire tut- te le forze democratiche e progressive per creare un pos- sente bloeeo che scontigga sen- za possibilith di ritorno la eo- a.lizione delle forze reaziona- rm. - Non fart, Pasqua - rispose ferma alla madre, quando questa le chiese se contava confessarsi il sa- bate. Pill diffieife' -retri3plieare la sua decisione quando venne Pasqua. - Non farai Pasqua? - le doman- d6, interdetta, Ia madre, credendo di aver mal compreso. Cominei6 col premiere 1e vie tra- verse. Una domenida era troppo tar.. di per la messa; un'altra volta ave- va da faré;. una terza doveva auda- re dalla sua padrona. Poi, finalmen- te, usci a dire che lei aveva solo la domenica per riposarsi, per lavare e cucire la sua roba; e che non ave- va tempo da sprecare per la messa. La madre la piechi6: ma lei tenne duro. - No. Non bi credo pill, io, a quel pezzo d'ostia che mi dit il pre- te: e non vedo proprio perché devo andare a raccontare a lui 1e cose che Ma la nuova decisione era pid fa- cile a premiere che ad applicare, lo sapeva. Non sarebbe pi1'1 andata a messa, ecco, e non avrebbe phi fatto Pas- qua. Allora, decise, la colpa stava nel sottomettersi a delle pratiche reli- giose nelle quali non credeva e che erano in contrasto con la sua ragione, con 1e idee che professava. state il prime socialista del mondo. Potevano perei6 fargliene una colpa se lei, socialista, credeva a Ges1i? No, in coscienza, non si sentiva in col- pa. E allora? Ma il tipo pm frequente di anemia é queilo che é causato da malattie infettive lunghe e debilitanti, e che talora ger- dura a Iungo anche dope" la guarigione della malattia che lo ha originariamente causa- to. Con particolare frequenza some il reumatismo articolare acute, le setticemie, la tuber- colosi , la sdilide, a provocare questa forma di anemia. I germi che causano queste ma- lattie provocano una specie di intossicazione nell'organismo, di cui l'anemia é una conse- guenza. Tuttavia una cura energica a base di preparati di ferro e di arsenico riesce il phi delle volte ad aver ragione di queste forme; 6 ovvio che bisogna per6 prima di tutto dirigere tutti gli sforzi a gu- arire completamente la malab. 12111in 12mm m 2381s 9 mp my dell'anemia. Si usano spesso nella cum di queste forme di anemia i ioreparati di fegato; ed é indubbio che se ne pu6 Canemia compare dopo una grave emorragia, causata da un trauma o da una ferita; tuttavia in questi easi é di bre- ve durata, perché Porganismo é generalmente in grade di riparare rapidamente a delle perdite di sangue anche cospi- cue, quando queste avvengono una volta tanto. Le cose vanno invece diversamente quando nell'organismo c'é una causa di malattia, che provoca con- tinuamente, per lungo tempo, delle perdite di sangue, anche se in piccola quantitti. E' que- sto il caso che si ha ad esem- pio in certi casi di uleeri del.. lo stomaco e del duodeno, in alcuni casi di carcinoma, ta. Iora nei polipi o nei fibromi dell'utero e tale quadro viene pure dato da alcuni vermi in- testinali, il pif1 pericoloso dei quali é l'anehilostoma duode- nale. In questi casi l'organis- mo finisce per essere indebo- lito nella sua capacita di, di- ciamo cosi, rifabbricare il sangue, e si manifesta allora Panemia. E' logico che in que- sC1 casi bisognera cercare di guarire la mplattia da cui ya., nemia dipende, e allora anehe l'anemia cessera. II tipo pif comune d'anemia Per anemia s'intende anzi- tutto una diminuzione dei glo- buli rossi del sangue o della sostanza colorante del sangue, chiamata emoglobina, che é appunto contenuta nei globuli rossi. Ma si parla oggi di ane- mie e non di anemia, perché queste alterazioni possono pre- sentarsi per cause e sotto aspetti diversi, dando pure dif- ferenti sintomi e richiedendo caso per case una cura diver- sa. V . Qualche tempo fa, una gen- tile letrice del nostr9 giornale mi disse che avrebbe avuto piacere di sentire qualcosa sul- le anemie; dato che questo é anche un argomento d'interes- se generale, voglio dire oggi due parole in proposito. LE ANEMIE LA PAROLA DEL MEDICO -Quelle del mio biglietto, non le avrai certamente. Lavoro, ti por- to a casa tufti i siphrl ,f/ne guadagno: non ti basta? Ho i1 diritto di rifiu- tarmi a fare una cosa che non vo- glio, per cinque lire! - II diritto, il diritto! Te lo da.. r6 io, il diritto! Glielo diede infatti, il diritto. Povera Maddalenal II lunedi di Pasqua non potette 'uscir di casa, tanto aveva il viso gonfio, tumefab.. to, graffiato. Fer fortuna che era gimme di festa, e non doveva an- dare al lavoro! Ma alla sera ne pre- se delle altre; la madre, che ave- va bevuto, si rieord6 ancora che Maddalena non aveva fatto Pasqua e la picchi6 un'altra volta. - Ma non sai che io ho "bisogno" che til faccia Pasqua? Eppure lo sai bene che, per ogni biglietto Pasquale che porto al parroco, questo mi G cinque lire! ' tesi: - Puoi comandare finché vuoi. Ma Pasqua non la far6. E se non mi darai da mangiare. star6 senza. -Disgraziata! La madre 1e fu sopra, con i pugni - Non farai Pasqua? La vedre- mo. Se non farai Pasqua, non man- gerai. Chi comanda, infine, io o te? to. mi riguardano. - Misericordia! - ur16 1a madre --. ma sei impazzita? L'anemia perniciosa era con- siderata fino al 1926 und ma- lattia gravissima e di solito inguaribile, e da questo fatto laveva tratto il suo nome di per- niciosa. Ma in quell'anno due medici Lnerieami, Minot e Murphy, scopersero che som- ministrando agli ammalati del fegato di bue crude, si pote- vano ottenere dei miglioramen- 'ti marcatissimi e si assisteva a delle vere e proprie trasfor- mazioni degli ammalati, che riprendevano le forze, riacqui- stavano il loro aspetto norma- le, e si poteirano eonsiderare guariti nella maggior parte dei casi. Oggigiorno. oltre alla som ministrazione di fegato crudo o "abbrustolitd per bocca, si ri- corre su larga scala all'uso di préparati di fegato per inie- Zione. ll dottor ANTONIO SA,BthTro,_ielMdl1N.f.2 1940 Nell'anemia perniciosa i sin- timi pit1 caratteristici sono la seompArsa spesso totale dell'.. appetite ed una diarrea molto grave. Anche in questo caso si ha il pallore della cute, spesso con una tonalité gialla, data du un lieve ittero che accom. pagna la malattia, mentre la pelle della faeeia appare spes- so come tumefatta. In molti casi gli ammalati si lagnano di un molesto senso di bruciore e di pizzicore alla lingua. Es- si si sentono spossati e per sfor- zi a-nche leggieriprovano par. pitazione di cuore ?i"eetarito di gespiro. Talora ci sono del- le paralisi ali arti inferiori. La clorosi era molto piti fre- quente in passato: e non si sa bene a che cosa debba ascri- versi la gua rapida scomparsa in questi ultimi 25 anni. E' una malattia che compare esclusivamente nelle regazze giovani tra i 14-20 anni, ed é caratterizzata da un colore gial loverdastro della cute del vol- to, da pallore delle mucose, mentre le ammalate accusano stanchezza, sonnolenza e del- le turbe mestruali. Questa ma- lattia viene influenzata molto bene da una cura a base di ferro, assoeiato ad arsenico. Oirgi si presume che essa sia eausata da un'alterazione ovau rlca. Accanto a questi tipi piti fre- quenti di anemia ce ne sono degli altri, che, pur riscontran- dosi piu di rado, meritano un accenno: sono la clorosi e l'a- nemia perniciosa. ritrarre qualche giovamento, seppure non in misura cosi marcata come in un'altra ma.. lattia di cui parleremo pif1 got.. to, cioé nell'anemia pernicio- sa. In tutte queste forme di ane- mia i disturbi di cpi si lagna- no i pazienti in modo speeiale sono un certo grado di stan- chezza, di debolezza, di inca- pacité lavorativa, talora pal- pitazione di cuore o affanno di respiro quando fanno 1e scale o compiono qualehe lavoro po- saute. Il colore della cute é pal- lido, tuttavia, non sempre; spe- cialmente pallide si rivelano all'osservazione le congiuntive e 1e gengive. La clorosi e Panemia peri:ciosa - No. Non far6 Pasqua, ecco tut- (CONTINUA)

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